lunedì 27 luglio 2015

Il Cloud Backup Secondo EMC




Sempre più spesso si sente parlare di alternative “Off-premise” per la protezione e la conservazione a lungo periodo dei dati di backup.
La gran parte dei fornitori di servizi IT include nell’offerta differenti soluzioni di backup di tipo Cloud, che si classificano per lo più in base alla destinazione d’uso, ovvero dal backup di tipo ‘end-user’, tipicamente proposto in modalità “sub-scription” su base mensile e/o annuale, al backup di livello Enterprise, che si pone l’obiettivo, tra gli altri, di offrire non solo spazio per il salvataggio dei dati, ma anche una soluzione robusta ed affidabile e  di prestazioni adeguate a garantire livelli di servizio tipici dei sistemi di backup aziendali, in particolare nella fase di recupero dati a seguito della perdita parziale o totale delle informazioni (disaster&recovery). Sia i primi che gli ultimi sono per lo più basati sul principio di “deduplica sorgente”, di compressione dei dati o, nel migliore dei casi, da un corretto mix di entrambe. 
Non è però  mia intenzione entrare nel dettaglio tecnico/commerciali e ad una comparazione “features vs. features” delle varie soluzioni,  per le quali esistono ormai numerose ed autorevoli studi degli analisti di mercato specializzati, in grado di guidare l’utente verso la scelta più adeguata (ad es. Gartner, IDC etc.)

L’obiettivo di questo post è descrivere la strategia di EMC inerente la protezione dei dati in cloud, evidenziando dapprima in estrema sintesi cosa intendiamo per Cloud e quindi illustrando perché riteniamo che la nostra strategia di data protection in ambiente Cloud offra la migliore combinazione tra flessibilità, efficienza e garanzia di integrità, nonchè controllo e sicurezza del dato salvato, presente attualmente sul mercato.


“Cloud  Path Strategy” … Ovvero come EMC ti tende la mano mentre attraversi il guado :)

EHC= EMC HYBRID CLOUD

Secondo IDC’s FutureScape Predictions per il 2015, più del 65% delle imprese IT saranno impegnate ad adottare tecnologie di hybrid cloud entro il 2016: muoversi verso qualunque tipo di modello “as-a-service” richiede dei cambiamenti, e le aziende, oltre alla difficoltà di gestire il cambiamento, devono trovare un modo di ridurre i costi di manutenzione delle infrastrutture IT tradizionali, e contestualmente redistribuire I loro investimenti verso l’innovazione per tenere testa alla veloce entrata di nuovi soggetti in competizione sul mercato.


Non deve sorprendere quindi che i nostri clienti si muovano rapidamente verso il modello Cloud (indipendentemene se privato o pubblico). In questo contesto il Controllo e la Protezione di Applicazioni e Dati non sono mai stati così importanti!

Altrettanto importante è avere una chiara “mappa” applicativa che ci aiuti a gestire la complessità nel decidere dove i relativI carichi di lavoro dovrebbero risiedere.
A questo punto è lecito chiedersi perché, nonostante I rischi e le complessità di questa trasformazione IT, ci si stia muovendo con sempre maggiore confidenza verso il Public Cloud. Agilità e capacità di avere immediatamente disponibili nuovi servizi sono le principali risposte, ma una sana gestione IT non può trascurare come questi servizi vengano realizzati, sostenuti e forniti ai nostri clienti finali.

La verità è che ai nostri CIO è ormai noto che le divisioni di business delle loro aziende possono accedere a risorse alternative nel cloud. Tale tendenza è inevitabile, ma per EMC e le aziende il valore del controllo della gestione e della sicurezza dei dati è un elemento imprescindibile di  successo, ed è per questo che abbiamo realizzato un framework completo di soluzioni software ed hardware  integrate in grado di rappresentare un veicolo ed un facilitatore per quelle organizzazioni IT che vogliono accompagnare i propri clienti interni ed esterni verso il le nuove disponibilità del public cloud ottenendo così il duplice vantaggio di flessibilità e controllo.

  Secondo ‘Technology Business Research’  il mercato del private cloud ha una prospettiva di crescita del 35% già nel 2015, una tendenza ancora più rapida  che il public. EMC sta notando come i clienti stiano sempre piu’ adottando soluzioni hybrid cloud – quale giusto equilibrio tra i due approcci –“.


LA VISION di EMC 


Con l’aiuto di EMC i nostri clienti possono disegnare la propria strategia Hybrid Cloud in diversi modi. EMC ha più clienti già in ambito private cloud di qualunque altro vendor. Quale che sia la soluzione che sviluppiamo e forniamo, questa è concepita con questo obiettivo. Tutti i nostri prodotti sono “cloud enabled”. Ad esempio, abbiamo di recente introdotto una nuova soluzione chiamata Cloud Boost. Questa consente ai nostri software di backup, Networker ed Avamar, di effettuare in maniera semplice e diretta il backup dei dati locali diretattamente sul cloud (off-premise). Abbiamo anche introdotto Cloud Array che consente ai nostri clienti di usare spazio residente su cloud pubblico come un ulteriore livello di storage locale. Ultimo ma non meno importante le acquisizioni di cosidette “Born in the Cloud Application” come Spanning. Spanning consente di effettuare il backup ed il recovery in modalita “SaaS” di applicazioni e dati da servizi quali Google Apps, SalesForce e Microsoft Office 365 senza alcuna necessità di avere infrastrutture IT in casa.

Tenendo presente la visione di EMC Hybrid Cloud, nell’ambito delle novità introdotte per la protezione dei dati è utile, infine,  un breve cenno al funzionamento della soluzione “Cloud Boost” ed ai vantaggi immediati a beneficio dei nostri clienti.

Cloud Boost  è una componente software che fa parte integrante dell’offerta EMC Data Protection e rappresenta l’elemento abilitante per hybrid cloud data protection EMC.
CloudBoost è basato sulla tecnologia Maginatic. EMC ha acquisito Maginatics nell’Ottobre del 2014. 
CloudBoost  facilita il trasferimento dei dati in modalità sicura, automatica ed efficiente da private e public cloud.

CloudBoost  di fatto estende in maniera trasparente alla soluzione di data protection esistente verso un cloud storage “scale-out”. In altre parole non una sostituzione di Networker, Avamar o Data Domain ma una estensione delle potenzialità di queste soluzioni leader di mercato verso un contesto di protezione di classe hybrid cloud. Vediamo di seguito come e perché.

E’ noto che Il Cloud è l’alternativa ideale al tape per scopi di conservazione di lungo periodo:
  • Riduzione della complessità: chi vuole ancora gestire tape libraries, lettori, etc?  Inoltre non c’è nessuna sicurezza intrinseca in un singolo tape e quindi è necessario gestire copie multiple per ottenere una protezione che si avvicini a quella del disco Cloud (RAID e/o erasure code).
  • Riduzione dei rischi: il rischio di mantenere una singola copia dei dati su un media tape è fortmente suscettibile al danneggiamento. Che succede se il tape viene smarrito,danneggiato durante il trasporto? O se si surriscalda? O se diviene illegibile dopo essere stato fermo 5-10 anni?
  • Migliore qualità e certezza del restore: un Cloud object storage  offre senza dubbio un miglior RTO (Recovery Time Objective) rispetto al tape il quale può gestire una singola operazione di lettura per volta.
  • Cloud Boost ha costi estremamente vantaggiosi per la conservazione di lungo periodo dei dati.





Davide Codagnone, Account Manager EMC Italia @dtailgn1

lunedì 20 luglio 2015

Redefining the IP Storage Experience EMC Connectrix VDX-6740B


La continua crescita di workload applicativi, che siano questi legati alla virtualizzazione, alle applicazioni mission critical o analytics basati su tecnologia IP Storage, ha creato le basi che portano EMC ad introdurre un nuovo approccio alla connettività IP legata allo storage. In particolare a parlare di “Dedicated IP Networking”


Brocade sta ridefinendo il networking per sistemi di IP storage, con la prima gamma di soluzioni di connettività storage specifiche del settore. EMC continuerà a integrare le nuove funzionalità delle tecnologie di IP storage nella gamma di switch di rete e nei software di gesitone EMC® Connectrix®.

Lo switch Brocade VDX 6740, inserito a febbraio 2015 nella gamma EMC® Connectrix®, ridefinisce, grazie ad un nuovo ed innovative sistema, la scalabilità e la capacità di automazione e semplicità di gestione. Uno dei maggiori benefici è la riduzione dei costi di implementazione grazie a fabric zero-touch e self-forming.


Un altro vantaggio, per tutti i clienti già in possesso di apparti Connectrix B-Series, sta nella suite software di storage management che è stata ottimizzata per un supportare anche i prodotti IP storage come il VDX 6740.
Grazie all’adozione della tecnologia VDX, e della VCS Fabric Architecture, possiamo garantire ai nostri workload SLA e performance che negli attuali ambienti produttivi non sarebbero altrimenti garantiti.

Di seguito alcune delle feature che rendono possibile quanto sopra:
• Ottimizzazione delle prestazioni dello storage tramite doppio buffering on-chip e funzionalità brevettate di load-balancing e multi-pathing
• Integrazione con EMC Connectrix Manager Converged Network Edition e EMC Storage Analytics
• Implementazione dell’automazione nativa del fabric e di API basate su standard per la configurazione e lo stato operativo
• Creazione di dashboard che mostrano le metriche di rete di storage più rilevanti e critiche

Di seguito alcuni link a messaggi congiunti EMC - Brocade
Chad Sakac and Brocade's Jason Nolete External Video 



Channel Landing Page with the Gregg Ambulos Video



Create a dedicated IP network and expand your IP storage non-disruptively with the VDX-6740B 




Vito Carlucci, Brocade Business Developer - EMC Italia - @vitcarl

XtremIO 4.0


Nei 18 mesi da quando è divenuto disponibile, XtremIO è diventato il prodotto di maggior successo nella storia di EMC e il più venduto AFA (All Flash Array) del mercato secondo Gartner.
XtremIO è stato anche riconosciuto nel 2014 come l’array leader allo stato solido nel Gartner Magic Quadrant.



XtremIO 4.0 estende ulteriormente le sue funzionalità mission-critical per i data center grazie alle sue caratteristiche uniche di scale-out, e permette il consolidamento di carichi di lavoro con milioni di IOPS con bassa latenza sempre costante e prevedibile. 
Le sue esclusive capacità di riduzione dei dati in line offrono le stesse performance a tutti i workload e a tutte le applicazioni; produzione, test, sviluppo, analisi, reporting che ora possono essere eseguiti sullo stesso array per semplificare l'infrastruttura con una massiccia riduzione dei dati e dei costi. 

Il nuovo XtremIO 4.0 supporta ora nuove configurazioni di maggiori capacità, amplia le funzionalità on-demand e consolida i carichi di lavoro con livelli di prestazioni e disponibilità senza precedenti. 

Soprannominato "The Beast" da parte dei clienti, XtremIO 4.0 sfrutta la sua architettura di scalabilità orizzontale (scale-out) raddoppiando la densità precedente con X-Brick da 40TB. XtremIO 4.0 offre configurazioni di cluster fino a otto X-Brick (16 controller) e permette espansioni di prestazioni e capacità non-disruptive con riequilibrio automatico dei dati per mantenere prestazioni costanti e prevedibili al di sotto del millisecondo.
 
XtremIO 4.0 aiuta i clienti a trasformare le proprie applicazioni e data center con i sui esclusivi servizi di copia dati in memoria, consentendo ad interi flussi di lavoro di essere semplificati e automatizzati dall’array attraverso l’integrazione con hypervisor e applicazioni. 
 
Questo approccio sta guidando la rapida adozione di XtremIO in ambito DevOps , analisi in tempo reale, accelerazione database, SAP, cloud privati ​​/ ibridi, VDI e cartelle cliniche elettroniche (EMR).

Di seguito una lista delle nuove funzionalità di XtremIO 4.0

Esclusiva protezione dei dati 
XtremIO supporta la scalabilità e la potenza della replica di RecoverPoint. I dati su XtremIO possono essere replicati su altri array XtremIO o su qualsiasi array supportato da RecoverPoint. La replica XtremIO può offrire RPO di un minuto anche durante carichi di lavoro impegnativi.



Cluster di maggiori dimensioni e più veloci 
Con questa versione, XtremIO introduce i nuovi X-Brick da 40TB, il doppio della densità dei sistemi XtremIO precedenti. Inoltre, i cluster XtremIO possono ora scalare fino a otto X-Bricks con 16 N controller attivi, in grado di erogare petabyte di capacità in un unico rack attraverso la riduzione dei dati in linea e le funzionalità di copie ”space efficient”.


Agostino Brunamontini, Advisory Systems Engineer - EMC Italia  

Per ulteriori informazioni su XtremIO 4.0 visita il sito Italy.emc.com