Sempre più spesso si sente parlare di alternative
“Off-premise” per la protezione e la conservazione a lungo periodo dei dati di
backup.
La gran parte dei fornitori di servizi IT
include nell’offerta differenti soluzioni di backup di tipo Cloud, che si
classificano per lo più in base alla destinazione d’uso, ovvero dal backup di
tipo ‘end-user’, tipicamente proposto in modalità “sub-scription” su base
mensile e/o annuale, al backup di livello Enterprise, che si pone l’obiettivo,
tra gli altri, di offrire non solo spazio per il salvataggio dei dati, ma anche
una soluzione robusta ed affidabile e di
prestazioni adeguate a garantire livelli di servizio tipici dei sistemi di
backup aziendali, in particolare nella fase di recupero dati a seguito della
perdita parziale o totale delle informazioni (disaster&recovery). Sia i
primi che gli ultimi sono per lo più basati sul principio di “deduplica
sorgente”, di compressione dei dati o, nel migliore dei casi, da un corretto
mix di entrambe.
Non è però mia intenzione entrare nel dettaglio
tecnico/commerciali e ad una comparazione “features vs. features” delle varie
soluzioni, per le quali esistono ormai
numerose ed autorevoli studi degli analisti di mercato specializzati, in grado di
guidare l’utente verso la scelta più adeguata (ad es. Gartner, IDC etc.)
L’obiettivo di questo post è descrivere
la strategia di EMC inerente la protezione dei dati in cloud, evidenziando
dapprima in estrema sintesi cosa intendiamo per Cloud e quindi illustrando perché
riteniamo che la nostra strategia di data protection in ambiente Cloud offra la
migliore combinazione tra flessibilità, efficienza e garanzia di integrità,
nonchè controllo e sicurezza del dato salvato, presente attualmente sul
mercato.
“Cloud Path Strategy” … Ovvero come EMC ti tende la
mano mentre attraversi il guado :)
EHC= EMC HYBRID CLOUD
Secondo IDC’s FutureScape Predictions per il 2015, più del 65%
delle imprese IT saranno impegnate ad adottare tecnologie di hybrid cloud entro
il 2016: muoversi verso qualunque tipo di modello “as-a-service” richiede dei
cambiamenti, e le aziende, oltre alla difficoltà di gestire il cambiamento, devono
trovare un modo di ridurre i costi di manutenzione delle infrastrutture IT tradizionali,
e contestualmente redistribuire I loro investimenti verso l’innovazione per
tenere testa alla veloce entrata di nuovi soggetti in competizione sul mercato.
Non deve sorprendere quindi che i nostri clienti si
muovano rapidamente verso il modello Cloud (indipendentemene se privato o
pubblico). In questo contesto il Controllo e la Protezione di Applicazioni e Dati
non sono mai stati così importanti!
Altrettanto importante è avere una chiara “mappa”
applicativa che ci aiuti a gestire la complessità nel decidere dove i relativI
carichi di lavoro dovrebbero risiedere.
A questo punto è lecito chiedersi perché,
nonostante I rischi e le complessità di questa trasformazione IT, ci si stia
muovendo con sempre maggiore confidenza verso il Public Cloud. Agilità e capacità
di avere immediatamente disponibili nuovi servizi sono le principali risposte,
ma una sana gestione IT non può trascurare come questi servizi vengano
realizzati, sostenuti e forniti ai nostri clienti finali.
La
verità è che ai nostri CIO è ormai noto che le divisioni di business delle loro
aziende possono accedere a risorse alternative nel cloud. Tale tendenza è
inevitabile, ma per EMC e le aziende il valore del controllo della gestione e
della sicurezza dei dati è un elemento imprescindibile di successo, ed è per questo che abbiamo
realizzato un framework completo di soluzioni software ed hardware integrate in grado di rappresentare un
veicolo ed un facilitatore per quelle organizzazioni IT che vogliono
accompagnare i propri clienti interni ed esterni verso il le nuove
disponibilità del public cloud ottenendo così il duplice vantaggio di flessibilità
e controllo.
“Secondo
‘Technology Business Research’ il mercato del private cloud ha una
prospettiva di crescita del 35% già nel 2015, una tendenza ancora più
rapida che il public. EMC sta notando come i clienti stiano sempre piu’
adottando soluzioni hybrid cloud – quale giusto equilibrio tra i due
approcci –“.
LA VISION di EMC
Con l’aiuto di EMC i nostri clienti possono disegnare la propria
strategia Hybrid Cloud in diversi modi. EMC ha più clienti già
in ambito private cloud di qualunque altro vendor. Quale che sia la soluzione
che sviluppiamo e forniamo, questa è concepita con questo obiettivo. Tutti i nostri
prodotti sono “cloud enabled”. Ad esempio, abbiamo di recente introdotto una
nuova soluzione chiamata Cloud Boost.
Questa consente ai nostri software di backup, Networker ed Avamar, di
effettuare in maniera semplice e diretta il backup dei dati locali
diretattamente sul cloud (off-premise). Abbiamo anche introdotto Cloud Array
che consente ai nostri clienti di usare spazio residente su cloud pubblico come
un ulteriore livello di storage locale. Ultimo ma non meno importante le
acquisizioni di cosidette “Born in the Cloud Application” come Spanning. Spanning consente di effettuare il
backup ed il recovery in modalita “SaaS” di applicazioni e dati da servizi
quali Google Apps, SalesForce e
Microsoft Office 365 senza alcuna necessità di avere
infrastrutture IT in casa.
Tenendo
presente la visione di EMC Hybrid Cloud, nell’ambito delle novità introdotte
per la protezione dei dati è utile, infine, un breve cenno al funzionamento della
soluzione “Cloud Boost” ed ai vantaggi immediati a beneficio dei nostri clienti.
Cloud
Boost è una componente software che fa
parte integrante dell’offerta EMC Data Protection e rappresenta l’elemento
abilitante per hybrid cloud data protection EMC.
CloudBoost è basato sulla tecnologia Maginatic. EMC ha acquisito Maginatics nell’Ottobre del 2014.
CloudBoost facilita il trasferimento dei dati in modalità sicura, automatica ed efficiente da private e public cloud.
CloudBoost è basato sulla tecnologia Maginatic. EMC ha acquisito Maginatics nell’Ottobre del 2014.
CloudBoost facilita il trasferimento dei dati in modalità sicura, automatica ed efficiente da private e public cloud.
CloudBoost
di fatto estende in maniera trasparente
alla soluzione di data protection esistente verso un cloud storage “scale-out”.
In altre parole non una sostituzione di Networker, Avamar o Data Domain ma una
estensione delle potenzialità di queste soluzioni leader di mercato verso un
contesto di protezione di classe hybrid cloud. Vediamo di seguito come e
perché.
E’ noto
che Il Cloud è l’alternativa ideale al tape per scopi di conservazione di lungo
periodo:
- Riduzione della complessità: chi vuole ancora gestire tape libraries, lettori, etc? Inoltre non c’è nessuna sicurezza intrinseca in un singolo tape e quindi è necessario gestire copie multiple per ottenere una protezione che si avvicini a quella del disco Cloud (RAID e/o erasure code).
- Riduzione dei rischi: il rischio di mantenere una singola copia dei dati su un media tape è fortmente suscettibile al danneggiamento. Che succede se il tape viene smarrito,danneggiato durante il trasporto? O se si surriscalda? O se diviene illegibile dopo essere stato fermo 5-10 anni?
- Migliore qualità e certezza del restore: un Cloud object storage offre senza dubbio un miglior RTO (Recovery Time Objective) rispetto al tape il quale può gestire una singola operazione di lettura per volta.
- Cloud Boost ha costi estremamente vantaggiosi per la conservazione di lungo periodo dei dati.
Davide Codagnone, Account Manager EMC Italia @dtailgn1
Nessun commento:
Posta un commento