lunedì 23 giugno 2014

Adottare un modello di maturità coerente per fronteggiare al meglio gli incidenti di sicurezza

Come per qualsiasi progetto che vogliamo intraprendere nella vita di tutti giorni così come nella vita lavorativa, prima di incamminarci lungo un percorso è necessario stabilire una meta, degli obiettivi precisi e delle modalità per misurare i nostri progressi e capire quanto ancora distanti siamo dalla meta. Anche per quanto riguarda l’approccio alla gestione degli incidenti di sicurezza, il tutto può prendere la forma di un classico Capability Maturity Model, ossia un modello di miglioramento il cui obiettivo è di aiutare un'organizzazione a crescere nelle sue prestazioni.

In tale contesto, le classiche tre dimensioni che dobbiamo tenere in considerazione per valutarci al meglio all’interno del nostro modello sono Persone, Processi e Tecnologie.
Persone, Processi e Tecnologie sono tre elementi fondamentali per qualsiasi strategia di sicurezza e l’interazione tra di essi deve essere forte. Ovviamente tecnologie allo stato dell’arte nelle mani sbagliate non ci portano di certo ad avere successo; allo stesso modo persone competenti senza tecnologie adeguate portano nel caso migliore ad alta inefficienza e nel caso peggiore all’incapacità di offrire un servizio adeguato data la mole di dati raccolti. Infine, un team preparato a rispondere agli incidenti coadiuvato da tecnologie all’altezza ma senza processi adeguati a supporto porterebbe a risultati poco rilevanti, frustrazione ed alta inefficienza. Per questo motivo tutti e tre gli elementi devono essere considerati valutati ed accresciuti insieme.

Accrescere la maturità della nostra organizzazione lungo le tre dimensioni non solo ci può permettere di raggiungere il nostro obiettivo e fronteggiare quindi in modo più efficace ed efficiente lo scenario odierno delle minacce, ma ci può consentire di migliorare la governance nel complesso del nostro reparto, assegnando ruoli e responsabilità precise che porteranno ad un efficientamento complessivo, accrescere la posizione, la rilevanza che la sicurezza va ad occupare all’interno dell’organizzazione e dare al nostro management evidenze e misure precise riguardo il nostro operato.

Chiaramente dobbiamo capire quali sono gli elementi fondamentali da considerare all’interno del nostro percorso di crescita sulle tre dimensioni per passare da un approccio «ad-hoc» per quanto riguarda la risposta agli incidenti, attraverso uno stato intermedio in cui l’incident response ha un ruolo emergente fino allo stato più maturo in cui diventa ruolo chiave per l’organizzazione sia in termini di protezione degli asset che di gestione dei rischi.


Ma quali sono nello specifico gli elementi fondamentali da considerare all'interno del modello di maturità sulle tre dimensioni?

•   Per quanto riguarda le persone, la crescita va nella direzione in cui il personale (qualunque esso sia in termini di numero), è reso sempre più specializzato, lavorando in aree di competenza sempre più specifiche, con un focus particolare sulla raccolta, elaborazione e valorizzazione dell’intelligence e con una componente di analisi dei rischi orientata al business

•   Per quanto riguarda i processi di riferimento, un forte contributo alla crescita viene chiaramente dato dall’applicazione di best practice industriali e di settore, dalla capacità di disegnare e implementare procedure ripetibili, dalla possibilità di applicare delle misurazioni sia in termini quantitativi che qualitativi per quanto riguarda tutti gli elementi della catena, di spostare il focus sempre di più verso la valutazione del perimetro reale di una determinata campagna di attacco e i gli impatti che possono conseguire sul business

Per quanto riguarda le tecnologie a supporto, parola chiave deve diventare «visibilità», ossia la possibilità di raccogliere i dati necessari ad identificare potenziali minacce e predisporre capacità elaborative adeguate ad analizzarli. E, tenendo conto che i nostri avversari si muovono molto rapidamente, il tutto da realizzare velocemente, con adeguata efficienza ed efficacia, attraverso un’integrazione nativa del contesto IT e di business ed una elevata automazione.


Solo se tutte e tre le componenti riescono a crescere secondo le direzioni suggerite, allora la nostra organizzazione sarà capace di rispondere efficacemente agli incidenti informatici, lavorare meglio attraverso l’automatizzazione di alcuni processi ma facendo nello stesso tempo crescere il personale al fine di fornire vero valore aggiunto all’organizzazione e diventarne quindi un asset chiave.

Nell’articolo successivo presenteremo il nostro approccio per l’orchestrazione e la gestione di un Security Operations Center avanzato.


Davide Veneziano – RSA Security Analytics Pre Sales Consultant
Francesco Gelo – RSA Pre Sales Consultant

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