Visualizzazione post con etichetta Storage. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Storage. Mostra tutti i post

venerdì 9 settembre 2016

Iperconvergenza: What Else?

Il bello del settore IT è che ogni 5 anni cambia tutto, ma i cambiamenti non avvengono quasi mai d’improvviso, quanto per passi che si susseguono incessantemente, fino a trovarsi lontanissimi da un passato che sembra l’altro ieri...

Protagonista di questa nuova evoluzione-rivoluzionaria è l’Iperconvergenza – o “Hyperconvergence” per usarne il termine USA – della quale IDC dà questa definizione: “L’iperconvergenza rappresenta il concetto in base al quale nelle nuove infrastrutture IT lo Storage, le unità di elaborazione, le funzioni di gestione e di rete convergono in un’unica Appliance – o piattaforma Software – in grado di fornire servizi e funzioni operative totalmente integrate e già ottimizzate per erogare il massimo delle prestazioni possibili.”

Un grande passo in avanti rispetto all’allestire configurazioni composte da varie apparecchiature, spesso difficoltose da configurare e integrare tra loro, con funzioni ridondanti, prestazioni disequilibrate e consistenti esigenze di messa a punto.

Data Center di Nuova Generazione
In buona sostanza, nei Data Center delle imprese si sta affrontando un percorso inverso rispetto a quello praticato fino a oggi, con l’accorpamento in unità specializzate (Appliance) per potenza, prestazioni e contesto – va sottolineato “specializzate” – delle funzioni normalmente svolte da elementi disgiunti quali le CPU, lo Storage, le funzioni di gestione e via dicendo. Con il risultato che bilanciando già a livello progettuale le caratteristiche delle singole unità funzionali, se ne sfruttano molto meglio le capacità, se ne riducono i costi di gestione, configurazione e manutenzione. Di fatto, migliori rapporti prezzo/prestazioni, con riflessi positivi anche sui costi di installazione, configurazione, gestione, manutenzione.
Ad esempio, grazie alle Hyperconverged Infrastructure, nel momento in cui risultasse necessario crescere – o decrescere - nelle prestazioni per soddisfare le mutate esigenze dell’utenza, basterà aggiungere – o eliminare – Appliance, o semplicemente passare a nuovi modelli, connettendole a quelle già in uso. L’adeguamento del sistema sarà automatico, senza richiedere alcun ulteriore intervento al personate del Data Center.
Una realtà che, grazie a Dell EMC, risulta oggi alla portata di qualsiasi impresa, dalla più piccola, alla grande multinazionale.

L’ampia famiglia di Appliance di Dell EMC per le Hyperconverged Infrastructure: dall’Entry Point alla portata di chiunque, alle potenze per i Mega Data Center
Di fatto, entrare nel modo delle Hyperconverged Infrastructure oggi risulta estremamente conveniente per qualsiasi tipo di azienda.
Dell EMC ha cavalcato per prima questa nuova ondata di innovazione, forte anche dei rapporti diretti e delle esperienze maturate negli ambienti virtualizzati. Così, è stata messa a punto una gamma di Appliance che non ha eguali sul mercato:
·       Vblock si indirizza ai Data Center delle grandi Enterprise, pressate dalla costante crescita di carichi di lavoro da gestire, con prestazioni sempre migliori. Proprio per soddisfare le esigenze particolari dei Mega-Data Center, questa linea di Appliance è caratterizzata da notevoli possibilità di personalizzazione e configurazione.
·      VxRack, anch’essa diretta alle grandi imprese, rappresenta una sorta di ponte tra le configurazioni dei Data Center tradizionali e quelle delle nuove infrastrutture iperconvergenti. Offre infatti considerevoli capacità di scalabilità sia nelle modalità classiche, che in quelle più moderne e avanzate. Una scalabilità che con VxRack risulta molto semplice, grazie proprio all’intrinseca architettura aperta alle infrastrutture hyperconverged di questa famiglia di Appliance.
VxRail è invece la famiglia progettata per soddisfare le esigenze dei Data Center delle piccole e medie aziende. La gamma di Appliance VxRail parte da unità con un costo equiparabile ad un piccolo Server di vecchia generazione, per poi crescere sino a configurazioni in grado di coprire le necessità della gran parte delle aziende in Italia. Con 64 nodi e 16 Appliance si possono infatti gestire anche oltre 3000 sistemi virtualizzati, con migliaia di utenti. MA soprattutto, per attivare queste unità, basta inserire la spina, collegarle alla rete e sono subito pronte ad operare. Un sogno per qualsiasi gestore di sistema! 
Per maggiorni informazioni visita il nostro sito web

lunedì 18 luglio 2016

DD OS per la deduplica scalabile e ad alta velocità




L’innovativo sistema operativo di EMC assicura un Throughput di 58,7 TB/h alle operazioni di Backup, archiviazione e Disaster Recovery di grandi masse di dati.

Grazie al suo innovativo Data Domain Operating System (DD OS), EMC fa compiere un grosso salto di qualità – in termini di velocità, efficienza e throughput – alle soluzioni di salvataggio dei dati. Un fatto molto importante a fronte della necessità di gestire moli di dati sempre più grandi – trascinate dalle tecnologie dei Big Data e dall’IoT – in tempi sempre più stretti per via dell’Always On imposto dall’attuale mondo Web.
A tale scopo, DD OS utilizza un’esclusiva deduplica a lunghezza variabile minimizzando in tal modo lo Storage occupato e il traffico sulla rete, inviando dati già deduplicati all’origine.
Riduzioni da 10 a 30 volte dello Storage
In termini concreti, usando sistemi dotati di DD OS si può ridurre lo Storage per il Backup da 10 a 30 volte, rendendo i dischi un'alternativa conveniente anche rispetto ai più economiche unità a nastro. Inoltre, sul piano funzionale i dati risultano sempre disponibili online e on-site.
I dati deduplicati possono anche essere  replicati su WAN in siti remoti o su siti di Service Provider, anche in Cloud.
DD OS costituisce il cuore della Data Protection Suite Family di EMC (link a http://italy.emc.com/collateral/solution-overview/h11800-emc-data-protection-suite-so.pdf)
Per comprendere meglio come funziona DD OS scaricare il white paper: EMC Data Domain Operating System