giovedì 7 novembre 2013

VDI ... ESTREEEMO I/O ! - @EMCXtremIO


Il 14 Novembre 2013 un importante annuncio da parte di EMC riguarderà un nuovo prodotto storage destinato a rivoluzionare di nuovo il modo di memorizzare i dati in ambito "block".

Se non vi siete ancora registrati all'evento, fatelo ora qui.

Di cosa sto parlando ? .. Di XTREMIO



XtremIO è stata fondata nel 2009 sulla base di una semplice idea e con i progressi tecnologici nella creazione di memoria non volatile a stato solido (più semplicemente: memoria flash), voleva introdurre  nuove funzionalità per i sistemi di storage aziendali. 
La convinzione degli ingegneri XtremIO è che i miglioramenti delle prestazioni sono solo un degli aspetti benefici migliorativi che possono essere ottenuti adottando una tecnologia diversa da quella dei tradizionali hard disk.

XtremIO, infatti non ha semplicemente adattato uno storage all'utilizzo di dischi Falsh, ma ha realizzato un array  che fin dalla prima accensione avrebbe utilizzato solo dischi Flash. Tutto la sua ingegnerizzazione ruota attorno a questo concetto.
Mentre gli altri prodotti e produttori di "all-in flash Storage" offrono miglioramenti delle prestazioni, XtremIO porta le prestazioni ad un livello completamente nuovo, mettendo argomenti come scalabilità, deduplica in-line, efficienza, facilità d'uso  e la capacità di gestione dei dati  ad un costo fortemente competitivo.

martedì 5 novembre 2013

ScaleIO ECS: il software Provided Storage di EMC

Nel mese di Luglio di quest’anno (2013) EMC ha siglato un accordo per l’acquisizione di ScaleIO, società che ha sviluppato una soluzione pioneristica di software provided storage.
L’acquisizione di ScaleIO è finalizzata al rafforzamento della strategia e del portfolio della EMC Flash Product Division, che già si compone di  PCIe Flash card EMC XtremSF™ (PCIe Flash card),  EMC XtremSW ™ Suite, XtremIO™ (all-Flash array), oltre alle soluzioni Flash-optimized hibrid arrays con i sistemi EMC VMAX ® and EMC VNX ®.

ScaleIO, tramite un approccio basato esclusivamente su software, è in grado di realizzare di creare un pool virtuale di storage server-based, cioè attraverso nodi composti da singoli server. Quest’architettura permette di ottenere elasticità e scalabilità in termini di capacità e performance. ScaleIO utilizza le risorse elaborative e capacitive di ogni server (nodo) e può scalare da decine a migliaia di nodi.

XtremIO presentato il 14 Novembre

XtremIO è la nuovissima soluzione EMC 100% flash scale-out. Per conoscere meglio l'architettura unica di XtremIO e come questo cambierà radicalmente il vostro mondo VDI, gli ambienti virtualizzati e i database registratevi per il lancio ufficiale il 14 novembre: 


lunedì 4 novembre 2013

Upgrade a Oracle 12c con l'opzione multitenant (pluggable database)

Una delle caretteristiche più interessanti e innovative della versione 12c di Oracle è certamente la Multitenant Option, nota anche come Pluggable Database: questa funzionalità permette la creazione di database multipli (PDB) all'interno di un database contentitore (CDB). I PDB condividono le risorse fornite dal CDB quali memoria, processi in background, UNDO, REDO e control files.

Quali sono gli impatti di queste novità per l'infrastruttura Oracle esistente ? Un modo efficace per valutarlo è quello di effettuare la migrazione alla 12c di uno degli ambienti di produzione, creando un "incubatore" separato dalla produzione stessa, nel quale eseguire le verifiche del caso.

Il processo di migrazione da una versione Oracle alla successiva può essere abbastanza complesso: proprio allo scopo di facilitare questa attività, EMC ha da sempre collaborato con Oracle nella realizzazione di soluzioni che sfruttassero le capacità dello storage, in particolare per la replica dei dati dall'ambiente di produzione a quello di test. Nel caso dei sistemi storage Symmetrix VMAX, la soluzione di replica TimeFinder permette di effettuare un offload delle operazioni di replica del database: il server che ospita il database (in altre parole l'ambiente di produzione) non è quindi impattato né per quanto concerne CPU e memoria, né per la componente di I/O. Nel caso poi in cui occorra iniziare una nuova verifica, reinizializzando il database, le funzioni di copia incrementale di TimeFinder permettono di ricreare il nuovo ambiente in tempi estremamente rapidi indipendentemente dalla dimensione del database stesso.

Tutti i dettagli sull'utilizzo di TimeFinder per la migrazione alla versione 12c di Oracle sono contenuti in un recente whitepaper (in inglese) ora disponibile a questo indirizzo: qui sotto l'architettura di alto livello della soluzione descritta



Ulteriori documenti e approfondimenti sulle soluzioni EMC per Oracle sono disponibili nella community Everything Oracle at EMC.


martedì 29 ottobre 2013

Rilasciata la versione 2.0 della XtremSW Cache

Della XtremSW Cache abbiamo già parlato in questo blog: ricordiamo solo che si tratta di una soluzione di caching intelligente che sfrutta la presenza di schede flash  nei server per accelerare le operazioni di lettura, migliorando in modo significativo le prestazioni dell'applicazione.

E' stata recentemente annunciata la versione 2.0 di questa soluzione software, versione che introduce alcune novità molto importanti:

  • Maggiore integrazione con i sistemi storage EMC (VMAX e VNX)
  • Supporto migliorato per VMware vCenter (vMotion)
  • Supporto per Oracle RAC
  • Supporto per AIX 6.1 e 7.0
  • Estensione supporto per schede cache di terze parti 
  • Nuovo ambiente di gestione: XtremSW Management Center
Una delle novità principali, disponibile da questo mese, è il supporto per Oracle RAC: grazie ad un meccanismo di cache coherency distribuita, è possibile configurare fino a otto nodi in modo che possano beneficiare delle eccezionali performance messe a disposizione dalla soluzione XtremeSW (in combinazione con le principali soluzioni di schede flash):


Il supporto con questa release è per Oracle 11g in ambiente Windows, Red Hat Enterprise Linux (RHEL) oppure Oracle Enterprise Linux (OEL), con Oracle Clusterware 11g ed Ethernet Interconnect.

Per tutti i dettagli potete leggere la (nuova) presentazione in italiano disponibile a questo indirizzo e nel datasheet (sempre in italiano) di EMC XtremSW Cache

venerdì 25 ottobre 2013

RecoverPoint: un incredibile strumento di replica

Cominciamo con un pò di storia...

Nel lontano 9 maggio del 2006 EMC acquistò Kashya per un totale di 153 milioni di dollari. I prodotti Kashya furono integrati nella linea di prodotti EMC per la replica dei dati con il nome di RecoverPoint. EMC in passato aveva offerto un prodotto simile chiamato RecoverPoint ma in seguito all’acquisizione di Kashya, EMC annunciò l’interruzione delle vendite del “vecchio”  RecoverPoint in favore dell’introduzione dei nuovi prodotti Kashya. Il “vecchio” RecoverPoint era basato su una tecnologia concessa in licenza da Mendocino Software che comprendeva solo un motore CDP (Continuous Data Protection) per un numero limitato di piattaforme, mentre la tecnologia Kashya, permise ad EMC di fornire funzionalità CRR (Continuous Remote Replication) e CDP (Continuous Data Protection) avanzate per più piattaforme hardware e software.
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La tecnologia RecoverPoint spiegata in poche parole

RecoverPoint è una soluzione basata su appliance hardware dedicate (un appliance, lo ricordiamo, è un dispositivo progettato per uno specifico ambito applicativo) e su una suite software in grado di supportare grandi quantità di informazioni archiviate in ambienti server di rete e di storage eterogenei.

Grazie ad un’agile tecnologia di suddivisione o splitter, RecoverPoint esegue il mirroring delle operazioni di scrittura su un appliance RecoverPoint che si trova all’esterno del percorso dati primario. Lo splitter può essere configurato come funzione software nel server (totalmente trasparente per le applicazioni), nella rete SAN o direttamente nel sistema storage: la figura sottostante descrive il mirroring delle scritture nel caso in cui lo splitter si trovi nella SAN.
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Questo approccio fuori banda consente a RecoverPoint di garantire la replica continua, senza influire sulle operazioni di I/O delle applicazioni. Grazie all’approccio alla protezione dei dati basato su rete, RecoverPoint è in grado di ripristinare immediatamente i dati a qualsiasi point in time mediante un registro cronologico (chiamato journaling) che tiene traccia di tutte le modifiche apportate ai dati e identifica gli eventi specifici delle applicazioni.
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Principali vantaggi della tecnologia Recoverpoint :


  • Replica locale e remota eterogenea per la protezione di tutte le applicazioni, su qualsiasi array, in qualunque posizione (ambiente centrale, sedi remote) 
  • Costi complessivi di gestione contenuti e risparmio grazie alla deduplica WAN, alla riduzione della larghezza di banda, alla funzionalità di replica sincrona su IP, alla compressione del journal e alle tecnologie di consolidamento delle snapshot
  • Ripristino a qualsiasi point-in-time: garanzia di Business Continuity. Tutte le attività tornano rapidamente online grazie alla protezione continua dei dati e ai contrassegni coerenti con le applicazioni, entrambe caratteristiche tipiche di RecoverPoint
  • Supporto delle esigenze delle applicazioni più impegnative, come Oracle e VMware, che richiedono un throughput elevato
  • Protezione dei dati in più uffici remoti grazie alla replica su più siti
  • Scalabilità completa: le soluzioni di disponibilità dei dati ad alta capacità di RecoverPoint possono essere espanse fino a includere 8 RPA (RecoverPoint Appliance) mediante l’utilizzo di più cluster collegati allo stesso array


Famiglia RecoverPoint oggi

RecoverPoint protegge gli host o le applicazioni su qualsiasi array, con ripristino completo dei dati e replica per tra storage anche eterogenei (EMC e/o non EMC) collegati alla SAN. RecoverPoint CDP (Continuous Data Protection) fornisce la protezione locale dei dati, mentre RecoverPoint CRR (Continuous Remote Replication) fornisce la replica remota. Insieme, CDP e CRR forniscono protezione CLR degli stessi dati.
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Componenti della famiglia RecoverPoint oggi :


  • RecoverPoint/CL offre protezione e replica dei dati CDP, CRR o CLR utilizzando lo splitting intelligente delle scritture basato su fabric, host o array per gli storage array eterogenei (EMC o non EMC)
  • RecoverPoint/EX offre protezione e replica dei dati CDP, CRR o CLR utilizzando lo splitting delle scritture basato su array per più sistemi EMC Symmetrix VMAX da 40K, 20K e 10K; EMC VPLEX Local e VPLEX Remote; EMC serie VNX; EMC Celerra Unified ed EMC CLARiiON serie CX4 e CX3
  • RecoverPoint/SE offre protezione e replica dei dati CDP, CRR o CLR utilizzando lo splitting delle scritture basato su array per gli array serie VNX omogenei ed i sistemi della serie CLARiiON. RecoverPoint/SE offre inoltre la replica unificata dei dati di file e blocchi per la serie VNX
La famiglia RecoverPoint offre quindi una completa protezione dalla perdita di dati causata da eventi comuni quali guasti dei server, danneggiamento dei dati, errori software, virus ed errori degli utenti, nonché da eventi catastrofici che possono determinare l'arresto completo di interi Data Center.

Ultima versione RecoverPoint 4.0

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Il 30 aprile 2013 EMC ha annunciato pubblicamente la versione 4.0 di questo fantastico software, soluzione che consente il ripristino a qualsiasi point-in-time per ambienti di storage diversificati dentro e tra Data Center. EMC RecoverPoint 4.0 aggiunge i seguenti vantaggi :


  • Supporto di replica su più siti: per aumentare la disponibilità dei dati, EMC RecoverPoint consente di replicare un sito primario fino a quattro siti remoti (1:4). Protegge inoltre i dati all’interno delle filiali con una replica su più siti, dalle filiali a un sito centrale (4:1)


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  • Soluzione solo software: EMC RecoverPoint può essere ora configurato come soluzione solo software (un vRPA, virtual RecoverPoint Appliance), eseguita su una macchina virtuale VMware per ambienti meno complessi. L’appliance RPA (RecoverPoint Appliance) fisica viene configurata qualora occorra ottenere prestazioni superiori o il supporto di configurazioni su più siti.
  • Ripristino a qualsiasi point-in-time per operazioni VMware SRM (Site Recovery Manager)
  • SRDF insieme a EMC RecoverPoint per replica remota (CDP)
  • Aumento del throughput asincrono a 400 MB/s, grazie all’utilizzo di consistency group distribuiti
  • Aumento della capacità replicata da 300 TB a 2 PB per cluster EMC RecoverPoint
  • Aumento del numero di volumi protetti da 2.000 a 8.000 (8.192) con splitter EMC VPLEX ed EMC VNX
  • Supporto di replica sincrona su IP (rispetto a solo Fibre Channel prima della versione 4.0)
  • Supporto di API RESTful
  • Nuova e intuitiva interfaccia di gestione Unisphere per EMC RecoverPoint
  • I clienti possono eseguire l’upgrade a EMC RecoverPoint/SE

Conclusioni

Spero che le informazioni contenute in questo articolo siano state in grado di chiarire i punti di forza di questa soluzione di replica davvero unica: qui di seguito trovate una serie di documenti che ci sentiamo di consigliare a coloro che desiderassero approndire i temi trattati.

Massimo De Palma - Senior Systems Engineer

Link di  White Paper su RecoverPoint :


Ecco quello che dice Wikipedia su RecoverPoint:
http://en.wikipedia.org/wiki/RecoverPoint

Il mondo del WEB che cosa dice su RecoverPoint:http://virtualgeek.typepad.com/virtual_geek/2013/05/emc-recoverpoint-40virtualized-and-software-defined-for-more-goodness.html
http://www.storagereview.com/emc_announces_updates_to_vmax_and_recoverpoint_40
http://blog.clearpathsg.com/blog/bid/291378/RecoverPoint-4-0-Update-and-Best-Practices

Specification Sheet e data Sheet di RecoverPoint :


Sito EMC:  http://italy.emc.com/index.htm
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