Ad un mese dal
Forum PA emerge la necessità di riepilogare i principali temi emersi durante i
molteplici momenti di incontro, in particolare durante la sessione organizzata
da EMC dal titolo “L’Analisi previsionale a supporto delle decisioni
strategiche”, a cui hanno partecipato numerosi manager di rilievo nella
Pubblica Amministrazione centrale e locale.Partecipazione,
giusta dose di provocazione, critica e rilevazione delle criticità attuali sono
stati gli ingredienti principali di questo appuntamento che, accompagnati da un
profondo spirito costruttivo, hanno
guardato alla realizzazione di un ecosistema positivo teso a valorizzare
l’enorme ed in molti casi distintivo valore del patrimonio informativo che il
nostro paese genera e gestisce.Tutti i
partecipanti sono stati concordi nell’asserire il ruolo positivo che l’agenda
digitale ricopre nella trasformazione dei processi amministrativi, concentrandosi
sull’esperienza di fruizione del servizio dell’utente finale e utilizzando le
tecnologie digitali come principale strumento di innovazione; questo, inoltre,
è un aspetto positivo evidenziato anche dai piani di crescita digitale, di
Banda Ultra Larga, dalle varie Agende Digitali Regionali e dai piani smart
locali.Per far sì che
l’utente scelga, prediliga e si affezioni ad un servizio, occorre che questo
risponda alle proprie esigenze, ai propri comportamenti ed alla propria
sensibilità in modo esclusivo e distintivo. Deve, in sintesi, mettere a
disposizione e saper valorizzare informazioni uniche ed esclusive.Quindi,
proprio la capacità di accedere a tutti i dati disponibili, comprenderne le
potenzialità ed organizzarli in informazioni e conoscenza distintiva, segna il
successo o meno del percorso di trasformazione di un’organizzazione e la sua
abilità di eccellere nel proprio settore, e quindi di un’agenda digitale.Ciò che ad
oggi ancora non si percepisce in maniera chiara è proprio quell’elenco di
servizi ed informazioni a valore distintivo che la PA sta pianificando per i
suoi utenti.Nel mese di
aprile è stato pubblicato uno studio di ATKearney, ’azienda di consulenza
strategica, che riporta i fattori critici di successo di organizzazioni che
hanno avuto successo grazie ad una trasformazione digitale del proprio
business. Ebbene, solo
al terzo posto è stata indicata la capacità di trasformare i sistemi esistenti
in una piattaforma IT agile e in grado di abilitare i servizi digitali.Al primo posto
in classifica emerga la capacità di utilizzare informazioni rilevanti per
proporre nuovi servizi che migliorano la qualità dell’esperienza del cliente,
mentre al secondo posto si pone la
capacità di formare squadre interdisciplinari (tecnologiche e di marketing) in
grado di combinare al meglio e velocemente le esigenze degli utenti con le
soluzioni digitali.Lo studio
concludeva che per proporre servizi digitali
in maniera tempestiva ed innovativa, occorre essere pionieri o alle volte
addirittura visionari, capire le potenzialità di una nuova tecnologia o un
nuovo servizio ed il suo impatto sulla rilevanza che porterà nel proprio
settore, eseguendo analisi prescrittive, piuttosto che descrittive o predittive
delle informazioni e dei fatti già conosciuti. Solo dopo aver chiari i servizi
e i dati rilevanti, svolti da un team interdisciplinare in cui le competenze
tecnologiche si combinano con quelle di conoscenza del mercato, solo allora si possono
affrontare le scelte tecnologiche per costruire la piattaforma di gestione ed analisi
dei dati più adatta alle esigenze di budget ed alla natura dei dati gestiti.Pertanto, solo
raccogliendo ed analizzando i servizi e le informazioni oggi gestiti dalla PA,
valorizzando le migliori esperienze centrali e regionali e definendo quelle che
hanno una maggiore rilevanza per trasformare significativamente l’esperienza
del cittadino e dell’impresa che interagisce con la PA, emerge il valore
dell’investimento nell’infrastruttura digitale legato alle piattaforme abitanti
dell’Agenda Digitale.
A tal
proposito ci rassicura che in questa direzione siano anche le prime indicazioni
del nuovo direttore dell’Agenzia Digitale, Antonio Samaritani, a cui auguriamo
i nostri più sentiti auspici di incidere in modo significativo nella
rivoluzione digitale della PA Italiana.
Fabrizio Liberatore @FabLiberatore
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