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lunedì 6 luglio 2015

L’HYBRID CLOUD DI EMC & TELECOM ITALIA | TIM




La partnership tra EMC e Telecom Italia|TIM sul cloud computing ha radici forti, consolidate nel tempo, ed è basata sulla forte sinergia dei rispettivi portafogli d’offerta.

EMC e Telecom Italia|TIM hanno dato inizio alla loro collaborazione sui servizi cloud nel lontano (dal punto di vista dei tempi dell’ IT ) 2010, quando alcuni sostenevano la tesi che il Cloud non esistesse e che fosse solo l’ultima buzzword per ridefinire concetti che nel contesto informatico erano già presenti da tempo quali, come ad esempio l’hosting. 
Con lo spirito di essere tra gli “Early Enablers” del cloud Italiano, EMC e Telecom Italia|TIM lanciavano sul mercato, ad inizio 2011, il primo servizio di Cloud Storage as a Service con opzione di Disaster Recovery (Servizio DataSpace) basato sulla piattaforma EMC Atmos.


A partire da quel momento è stato chiaro alle due compagnie che l'unione tra la solidità delle tecnologie e infrastrutture EMC e gli asset  IT e TLC di Telecom Italia|TIM fosse la formula vincente per la creazione dello strato IaaS (Infrastructure-as-a-Service) di quella che Telecom Italia|TIM ha poi battezzato come  "La nuvola con la rete dentro".  
Infatti Il successo del servizio DataSpace ha fatto da volano ai successivi servizi che le due aziende, in totale collaborazione, hanno poi introdotto nel mercato negli anni successivi. 
E’  quindi nato un framework di servizi definiti di "Data Protection",  che garantiscono ai clienti della nuvola la possibilità di mettere in sicurezza i propri dati secondo gli SLA di servizio più congeniali, passando dalla Business Continuity al Disaster Recovery fino al Remote Vaulting ed all'Archiving, tutti basati su tecnologie EMC.


I servizi di Data Protection hanno SLA differenti ma sono accomunati da un'importante caratteristica. Sono servizi che prevedono l’impiego di risorse distribuite tra il Data Center del cliente (Data Center Sorgente) e quelle della Nuvola (Data Center di destinazione) e dove l'unione di queste è realizzata dalla rete di Telecom Italia|TIM, con tutti i valori aggiunti che questa porta con se.
Infatti, i servizi di Data Protection “uniscono” le risorse del private cloud lato cliente con quelle del public cloud rappresentato dalla Nuvola, formando una nuvola Hybrid dal punto di vista dello strato architetturale di persistenza del dato. 
Oggi, in virtù di Data Center virtualizzati e sempre più dominati dal Software (Software Defined Data Center = SDDC),  quello che è stato realizzato negli scorsi anni al livello dello strato dati viene esteso in maniera efficiente e flessibile “verso l’alto” a tutti i livelli dell'architettura IT, fino a raggiungere le applicazioni.
All’interno del modello di business federato di EMC, che prevede tra le altre la presenza della società leader mondiale nel campo della virtualizzazione (VMWare), è stata sviluppata una soluzione end to end unica sul mercato per l’implementazione e la semplice gestione di Nuvole Ibride che va sotto il nome di Federation Enterprise Hybrid Cloud (FEHC). 





Questa soluzione, unita alla Nuvola Italiana, fornisce ai clienti della Nuvola un nuovo e più alto livello di flessibilità nella gestione delle proprie risorse IT, consentendo non solo di decidere come proteggere i proprio dati ma anche di valutare dove eseguire le proprie applicazioni secondo logiche e policy dettate da economicità, elasticità e sicurezza. 
La Nuvola Italiana, ideata come un puro servizio di Public Cloud Storage, si è evoluta seguendo sempre in qualità di “Early Enabler” i trend di mercato e oggi è pronta a rappresentare il punto di riferimento del mercato italiano dell'Hybrid cloud, accompagnando i propri clienti verso i servizi IT ibridi mediante un percorso, per molti versi ineluttabile, di IT Transformation applicativa volto a garantire ai clienti stessi il miglior rapporto capex / opex per le proprie applicazioni di business.




Massimo Biondi, Principal Global Architect System Engineer - EMC @maxbio70

martedì 25 marzo 2014

EMC ed il settore dell’Oil & Gas

Nuova strategia e rinnovato focus

di Eugenio Manini

In qualità di Account Systems Engineer che opera da diversi anni su una primaria azienda italiana del Settore Oil & Gas / Energy, desidero in questo breve articolo dare un aggiornamento sulla posizione di EMC in ambito Oil & Gas, frutto di una recente conferenza world wide tenutasi a Londra a fine Febbraio 2014.

Il Vertical Oil & Gas per EMC sta diventando sempre più strategico e si affianca ai più maturi e consolidati Telco, Banking, Automotive, Retail, Healthcare, giusto per citare i più importanti.

mercoledì 12 febbraio 2014

Atmos Cloud Storage / Active-Active by design

Una delle funzionalità fondamentali imposte da un mercato globale è la possibilità di accedere al “dato” da qualsiasi dispositivo ed in qualunque punto del mondo, questo aspetto apre nuove sfide tecnologiche per le quali le architetture IT “classiche” in generale, e storage in particolare, potrebbero non essere la migliore risposta possibile, in alcuni casi.

Un esempio potremmo essere noi stessi che spesso siamo in giro per l’Europa o per il mondo e vogliamo accedere a dati da un dispositivo mobile in ogni momento. Un cloud storage nasce proprio per ospitare dati che debbano soddisfare tale esigenza (oltre che molte altre)..

Atmos può essere una buona risposta dal momento che consente di avere una soluzione scale-out disegnata per essere in configurazione “attivo-attivo”.  Questo vuol dire che le operazioni di lettura e\o scrittura possono avvenire su qualunque nodo, in qualunque sito esso sia, locale o “public”.

Con un approccio di questo tipo è possibile limitare al massimo (o addirittura eliminare in toto) le operazioni di configurazione per accedere al dato in modo ubiquo o per rispondere a disastri dei siti produttivi. Questo risultato è possibile grazie ai meccanismi di Replication e GeoParity.

Atmos replica sincrona e asincrona

Atmos supporta due tipi di replica: sincrona e asincrona. Tali meccanismi di replica possono essere applicati in modo disgiunto o anche in concomitanza a seconda del livello di protezione che si vuole rispettare. 

Queste repliche, o copie, possono essere usate per rispondere alle esigenze di disponibilità, disaster recovery, distribuzione di contenuti e prestazioni di lettura. Le repliche garantiscono che i dati siano disponibili, nonostante eventuali guasti hardware; che gli utenti, indipendentemente dalla loro ubicazione, possano avere una copia dei dati accedibile nel sito più vicino rispetto alla loro posizione geografica.

È importante determinare quante e quali tipi di repliche devono essere definiti per ciascuna classe di oggetto. Il concetto di policy associate al singolo oggetto non è banale.. è possibile definire con semplici tag differenti politiche di protezione, replica, accesso..

Atmos permette di ottenere il meglio dalla propria architettura se l’applicazione (o le applicazioni) che devono sfruttare le sue risorse sono in grado di farlo al meglio e nella maniera più smart possibile (integrazione delle API CAS od utilizzo dei protocolli “web based” REST ed S3).

In una replica sincrona Atmos scrive il dato per il numero di volte imposto dalla policy di protezione prima che l’applicazione venga aggiornata con la conferma di scrittura, questo ovviamente diventa un problema se la scrittura deve avvenire attraverso una rete WAN.

Spesso le repliche asincrone vengono utilizzate proprio per avere una ulteriore copia in un sito (RMG) remoto per fini di sicurezza, DR o per migliorare le prestazioni di lettura richieste da utenti geograficamente vicini alla replica. 

Il numero, la posizione e il tipo di replica per ogni singolo oggetto possono essere controllati utilizzando tag di metadati associati all'oggetto stesso. Attraverso tale politica, ad ogni replica può essere assegnato un posto specifico (es. - "sameAs" o "diverse da "Milan"), oppure si può utilizzare il "tag $ client", ovvero il dato viene scritto sul nodo Atmos che ha risposto al client applicativo. In questo modo i dati possono essere classificati così da avere la protezione adeguata per singola applicazione, invece di operare con una politica di protezione generic anche per dati critici.

Atmos GeoParity

GeoParity è un’opzione di replica basata su policy, che offre eccellenti caratteristiche di affidabilità dei dati. Concettualmente GeoParity è simile ad un RAID, il dato viene scisso in contenuto informative vero e proprio ed una serie di metadati che contribuiscono alla sua ricostruzione in caso di perdita di una o più parti. La differenza è che GeoParity utilizza uno schema di codifica più complesso per i frammenti di ridondanza in modo tale che il dato possa essere ricostruito anche a fronte della perdita di un numero elevato (fino a 6) di frammenti originali. Atmos è in grado di posizionare i frammenti di dato e metadato in dischi, nodi, e potenzialmente anche RMG, diversi in modo da garantirsi una protezione molo elevata.

GeoParity: come funziona

Atmos implementa GeoParity con l'algoritmo Cauchy Reed-Solomon, e utilizza due diverse implementazioni. Il primo è una configurazione 9/12, in cui un oggetto è diviso in 9 frammenti di dati e 3 frammenti di metadato. Questo permette di supportare  fino a 3 errori dovuti, ad esempio, alla perdita di dischi contemporanea. L’overhead è del 33%, rispetto al 100% per una configurazione RAID-1, o 25% per una configurazione RAID-5.

La seconda configurazione è un'opzione di 10/16, in cui ci sono 10 frammenti di dati e 6 frammenti di metadato. Questa configurazione tollera fino a 6 errori contemporanei, ha un sovraccarico di archiviazione del 60%, ma con un maggiore costo in termini di prestazioni rispetto alla configurazione 9/12.

Esiste un MD5 checksum intrinseco che viene calcolato ad ogni operazione di scrittura. Una volta che un client richiede l'oggetto, il checksum viene calcolato nuovamente e controllato con quello memorizzato per verificare la bontà del dato.

Configurazioni consigliate per un / Architettura Attivo Attivo

Per esempio, si consideri il sistema di seguito. i dati sono memorizzati utilizzando uno schema di 9/12 GeoParity e costituiscono il contenuto informative di un sito web di e-commerce. In base alla mia ricerca , quando navigo per cercare un oggetto da acquistare, sono diretto alla copia più vicina in modo da avere una risposta ottimale.


Tuttavia, cosa succede se il sito locale è indisponibile? Ad esempio, per un intervento di manutenzione.


Con un'architettura attivo / attivo e GeoParity invece di vedere il classico messaggio "Sito temporaneamente non disponibile", il sistema Atmos avrebbe riconosciuto che il sito era giù ed in modo trasparente mi avrebbe reindirizzato ad un sito remoto dove avrei potuto  continuare a navigare. Tutto questo viene fatto automaticamente senza modificare l'applicazione, senza alcuna azione da parte dell'amministratore e nessun impatto sulla navigazione (al massimo una latenza superiore e quindi un tempo di risposta non ottimizzato).

Abbiamo visto a grandi linee perché Atmos può essere una soluzione ottimale per rispondere alle esigenze di cui abbiamo parlato all'inizio dell’articolo; nel prossimo post vedremo quali sono i passi per installare e cominciare ad utilizzare una versione virtuale di una appliance Atmos.

Per maggior informazioni su Atmos:

Marco Del Plato