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lunedì 27 gennaio 2014

EMC Product Positioning Guide

Ogni ambiente applicativo ha esigenze diverse in termini di Prestazioni, Capacità, Costi e Livelli di Servizio

Non esiste per questo una Storage Infrastructure che vada bene per ogni ambiente, in particolare per quanto riguarda il workload che deve essere garantito.

E' importante quindi individuare le soluzioni IT più idonee a rispondere alle esigenze di businness.

EMC mette a disposizione un tool grafico che permette di navigare in modo agevole ed immediato tra quelle che sono le soluzioni Storage mappate sui diverse scenari IT.

Il tool è pubblico ed accedibile attraverso l'indirizzo     http://www.emc.com/ppg/index.htm

La seguente Graphic Chart illustra i diversi ambienti che vengono esplorati e discussi attraverso questo tool.



Selezionando l'ambiente desiderato si accede ad tutte le risorse ad esso collegate.

Per ogni ambiente vengono trattati:
  • USE CASE
  • PRIMARY PRODUCT
  • ALTERNATIVES
  • ADDITIONAL INFO
Nella seguente Graphic Chart la mappatura degli apparati Storage EMC con gli ambienti citati.



Utili grafici in formato "Spiderchart", che rappresentano le caratteristiche di ogni piattaforma in relazione alle esigenze di carico, permettono di identificare velocemente  i punti di forza e la rispondenza complessiva della soluzione rispetto al "target workload".
 
Esempio di Spiderchart per ambienti VDI superiori a 1000 desktop con XtremIO 
 
 Esempio di Spiderchart per ambienti VDI fino a 1000 desktop con VNX


Sandro Pasquato
twitter: @essep58

 
 

lunedì 14 ottobre 2013

EMC VNX di seconda generazione

Dopo il travolgente successo della prima generazione di VNX (più di 74000 unità VNX/VNXe vendute dal lancio fino al secondo trimestre 2013),  EMC ha annunciato pubblicamente all’inizio dello scorso Settembre (tra l’altro proprio in Italia e più precisamente a Milano) la seconda generazione dei sistemi VNX.

La nuova piattaforma prosegue con la filosofia “Unified” dei precedenti VNX, ma cambia radicalmente dal punto software: l’innovazione consiste nel nuovo sistema operativo, chiamato MCx.

Cosa c’e’ di nuovo e speciale in questo MCx  ?  Tanta innovazione tecnologica !

Il software MCx è uno sviluppo da zero che sostituisce completamente la logica basata sui sistemi operativi Flare® (ambiente operativo dei CLARiiON e della prima generazione di VNX). Il concetto alla base del nuovo software consiste nel distribuire i processi di sistema (gestione Raid, I/O, Cache, Fast Cache etc.) utilizzando in parallelo tutti i core dei processori a disposizione dello storage. 

Questo utilizzo simmetrico delle risorse computazionali, consente di sfruttare al massimo la potenza elaborativa dei processori, aumentando linearmente le prestazioni con l’arrivo delle future generazioni di processori, secondo la legge di Moore le prestazioni dei processori, e il numero di transistor ad esso relativo, raddoppiano ogni 18 mesi, tutto questo senza apportare modifiche al codice di sistema. Tutto questo non possibile con il resto delle soluzioni storage “tradizionali”.



L’architettura della cache di storage è stata ripensata, ed è stato creato un nuovo potente motore multi-core adattivo che gestisce dinamicamente i carichi di lavoro delle letture e scritture siano esse sequenziali o randomiche, che adegua il proprio comportamento e si ottimizza in tempo reale in funzione del carico di lavoro. Sono stati inoltre ridefiniti i layer della cache in modo da ridurre al minimo i tempi di latenza nelle operazioni di lettura e scrittura sfruttando in modo ottimale la tecnologia SSD (MultiCore Cache, FastCache e Raid), il nuovo VNX è un sistema pensato per l’utilizzo dell’elettronica FLASH. 

L’hardware dei controller è di ultimissima generazione: CPU Intel Sandy Bridge fino a 32 cores, bus PCI express GEN3 a 32 vie (CMI bus).

Qual è dunque il risultato di questa combinazione Hardware e Software ? Giudicate voi….


Prestazioni impressionanti dal punto di vista numerico, con un aumento da 4 a 5 volte del numero di operazioni al secondo (a seconda del contesto di carico di lavoro) ed una riduzione dei tempi di risposta del 70% rispetto ai VNX di prima generazione, infine con un aumento fino a 1500 dischi nel modello top di gamma VNX8000. Questi miglioramenti rimettono in discussione alcune logiche di posizionamento competitivo rispetto ad altri prodotti della concorrenza considerati “high-end”. Anche lo spettro delle soluzioni storage per applicazioni in contesti block e file-oriented storage, in virtù del supporto protocollo SMB 3.0 oltre che al consolidato NFS, con maggiori performance e livello di servizio) ottimo nei contesti di virtualizzazione laddove si ricerca maggiore flessibilità e riduzione dei costi.

Dal punto di vista delle funzionalità MCx migliora gli automatismi del FastVP (tiering automatico strutturato su 3 livelli di storage per le LUN ed i file system), rendendo più veloce, efficiente e conveniente il sistema VNX: 
  • Granularità dell’unità minima di spostamento da un tier ad un altro pari a 256MB
  • Introduzione all’interno della piattaforma VNX dei dischi eMLC (per la componente FastVP)
  • Ottimizzazioni in tempo reale dalla FASTCache con dischi Flash SLC (con chunk da 64KB)
Infine è stata implementata la funzionalità di deduplica a livello di blocchi (a segmento fisso e post-processing) consente di ridurre ulteriormente lo spazio utilizzato dai volumi e le unita logiche, senza impattare sulle prestazioni, abilitando un’ulteriore riduzione dei costi totali della soluzione VNX, con minori consumi ed ingombri di spazio fisico.

Per approfondimenti sulla nuova generazione di storage VNX vedere il link seguente:

Marco Galanti




martedì 8 ottobre 2013

Rilasciati i nuovi plug-in per Oracle 12c

E' da oggi disponibile il nuovo plug-in storage per Oracle 12c per la piattaforma VNX.

L'obiettivo di questo plug-in è quello di collegare gli elementi logici di un database (ad es, schemi, datafiles) con la piattaforma storage sottostante, rendendo trasparenti le componenti tecnologiche coinvolte. DBA e amministratori dello storage hanno quindi uno strumento comune con il quale analizzare le informazioni in merito alla configurazione, performance e disponibilità dei database Oracle mettendole in relazione con le corrispondenti componenti storage. Un semplice esempio: se una particolare query sembra non essere performante come da attese, individuare quali sono gli elementi storage coinvolti (porte front-end, pool, LUN, singoli dischi) con il nuovo plug-in è immediato e non richiede alcuna competenza dei dettagli implementativi: l'interfaccia grafica permette di collegare gli elementi del database con la sottostante piattaforma storage in modo rapido ed intuitivo.
Le informazioni raccolte dal plug-in possono essere ovviamente consolidate in OEM (Oracle Enterprise Manager), permettendo delle analisi sia reattive (root cause analysis), sia proattive.

Il plug-in è disponibile per il download gratuito, insieme alla guida di installazione, al seguente indirizzo:

VNX Storage Plug-in for Oracle Enterprise Manager 12c .

vnx-home-page.png

Il nuovo plug-in segue di poco il rilascio del corrispettivo plug-in per la piattaforma VMAX, disponibile al seguente indirizzo:

VMAX Storage Plug-in for Oracle Enterprise Manager 12c

revised OEM 12c VMAX Storage Plug-in.jpg

martedì 17 settembre 2013

Performance On Demand con Next Gen VNX

Due parole su come ottenere le performance desiderate senza essere uno storage guru.

Il tuning dello storage è storicamente complicato e di norma assegnato a personale “esperto” all’interno o all’esterno dell’azienda.

Questi “guru delle performance”, grazie alle competenze acquisite nel corso della loro carriera, sono in grado di analizzare in dettaglio i parametri che regolano le performance dello storage e implementare eventuali azioni correttive; ad esempio, se le applicazioni non rispondono abbastanza velocemente è possibile  spostare i dati su dischi più veloci, oppure distribuire i dati stessi (striping) su più dischi ecc.

Fortunatamente con gli storage moderni, in particolare VNX, non è più così difficile tenere sott’occhio l’infrastruttura, grazie ai diversi strumenti e approcci che vengono messi a disposizione degli utenti finali. Vediamone alcuni.

La prima semplificazione riguarda la possibilità di allineare in modo automatico le performance richieste dall’applicazione grazie all’utilizzo di Pool contenenti dischi di diversa tecnologia, velocità e capacità: questo approccio consente allo spazio dedicato ad un’applicazione (LUN o filesystem) di essere distribuito,in modo automatico, su tipologie disco diverse, in modo da avere performance allineate alle reali necessità.  Nella figura seguente viene rappresentata una LUN composta da blocchi appartenenti a tipologie disco diverse.



Il vantaggio per il cliente che adotta questa tecnologia, consiste nel non dover scegliere a priori la tipologia disco da dedicare ad un’applicazione: una stessa applicazione potrà avere “pezzi” (blocchi) ad alte performance, dove queste sono richieste (ospitate ad esempio su dischi flash) e blocchi che richiedono performance relativamente basse, che potranno usufruire di spazio disco meno pregiato quale ad esempio i dischi SATA/Nearline ad alta capacità.

Questo approccio, denominato Auto-Tiering è stato adottato da diversi vendor storage. Il fattore differenziante in casa EMC riguarda la possibilità di implementare questo approccio con tutti e tre i Tier di storage (Flash Drives o SSD, HDD, HD Nearline) oppure solo con due Tier, con qualunque combinazione il cliente desideri. Per dare massima flessibilità è anche possibile dedicare all’applicazione un singolo Tier storage (ad esempio con dischi HDD oppure Nearline), anche all’interno di un Pool misto.

Il vantaggio di questo approccio è che il cliente viene sgravato dal dover pensare, in anticipo, alla tipologia disco da dedicare ad un’applicazione: questa potrà usare spazio più o meno pregiato, a seconda del carico di lavoro, senza necessità di fine tuning o migrazioni dati da parte dell’amministratore storage. Al cambiare del profilo di lavoro (ad esempio durante periodi di picco) il sistema risponde in modo automatico, senza ulteriori interventi.

Nelle figure di seguito viene riportato come il mix di performance delle applicazioni consolidate sul singolo storage, possa variare in un certo periodo, ad esempio trimestralmente. Nel caso proposto, le performance richieste dalla App3 sono relativamente basse nel primo trimestre, mentre sono il 55% del totale nell’ultima parte dell’anno. Allo stesso modo App4, che nel primo trimestre occupa il 22% delle risorse complessive, nell’ultima parte dell’anno viene addirittura spenta. Un approccio con Auto-Tiering (FAST VP – Fully Automated Storage Tiering) adatta quindi lo storage ai requisiti applicativi nel tempo.


 

Un altro meccanismo per gestire in modo automatizzato il tema delle performance è fornito data dalla possibilità di impiegare dischi Flash per espandere la cache di sistema dello storage. Questo secondo approccio, che permette di dare performance applicative anche a fronte di picchi di carico temporanei, anche all’interno della singola giornata, viene implementato nella famiglia storage VNX con la soluzione Fast Cache, ovvero l’estensione della cache di sistema storage in lettura e scrittura, con dischi Flash.

Questa caratteristica permette di avere fino a 4.2TB di cache disponibile per il buffering applicativo, sia per operazioni di lettura (comune nel traffico transazionale) che di scrittura (ad esempio reporting).

La combinazione delle due tecnologie (FAST VP + Fast Cache), uno dei veri differenzianti del VNX rispetto alle altre soluzioni presenti nel mercato, è quello che permette allo storage di adattarsi al carico applicativo, non solo nel tempo, ma anche alle richieste di performance repentine.

La domanda a questo punto potrebbe essere: ma il mio caso non potrebbe essere diverso? Non potrebbe essere che le mie applicazioni abbiano tutte richieste più o meno simili e quindi una configurazione storage tutta con dischi mediamente veloci (10kRPM o 15kRPM) non si adatti meglio alle mie esigenze? Mi servono davvero i dischi Flash con quello che costano? Non è meglio evitare i dischi Nearline?

Per rispondere a queste domande aggiungo un “bit”. EMC mette a disposizione dei partner e dei propri clienti diversi strumenti per analizzare lo “stato di salute” del sistema storage. Uno di questi tool è in grado, tra le altre cose, di mostrare quale percentuale di spazio esegue la maggior parte del carico di lavoro.

Qui di seguito viene riportato un esempio di questa analisi, eseguita su uno storage realmente in produzione. Nella grande maggioranza dei casi, solo il 20% (o meno) dello spazio disco, esegue la maggior parte del “lavoro” applicativo.




Si può quindi dedurre che un approccio tradizionale con tutti dischi della stessa tipologia, dove l’amministratore storage è costretto ad eseguire tuning successivi per ottenere boost applicativo, non ha senso nella maggior parte dei casi. Dischi mediamente veloci, tutti della stessa tipologia, sarebbero uno spreco per molte applicazioni (dove HD Nearline sarebbero sufficienti), mentre sarebbero troppo lenti per applicazioni ad alte performance (dove qualche disco Flash potrebbe fare la differenza).

Un approccio FASTVP + FAST Cache quindi, implementando una piccola parte di dischi Flash (5% o meno dello spazio totale) e un mix tra dischi HDD e HD Nearline capacitivi, permette di ottenere le massime performance disponibili sul mercato con un costo/TB complessivamente interessante. Nel caso appena riportato ad esempio, circa il 70% dello spazio, potrebbe essere affidato a dischi molto capacitivi. Contemporaneamente una piccola quantità di dischi Flash sarebbe in grado di soddisfare i picchi applicativi, sulla piccola quantità di spazio ad alto carico di lavoro.

Per analizzare la propria configurazione, anche di uno storage concorrente, è possibile chiedere supporto ad un contatto EMC oppure ad un EMC Business Partner qualificato. Se si dispone di uno storage della famiglia Clariion o VNX, è possibile eseguire direttamente un healtcheck del proprio sistema, gratuitamente, al seguente indirizzo:

https://app.mitrend.com/emcefficiency/upload

Caricando sul portale alcuni file di log, è possibile ottenere un report di performance semplice e dettagliato, come mostrato nelle figure di seguito:







In conclusione: EMC mette a disposizione diversi strumenti per comprendere lo stato di salute dello storage e delle applicazione che su di esso insistono. Le analisi che noi e i nostri partner eseguiamo presso i clienti, evidenziano che un approccio con FAST VP e Fast Cache permette di coniugare le performance richieste dalle applicazioni business critical con la gestione dei costi infrastrutturali; il tutto senza necessità di investire ore/uomo nei complicati tuning atti ad inseguire le richieste di performance che le applicazioni richiedono.

Di seguito alcuni link di approfondimento relativi alla famiglia storage Next Gen VNX:

http://www.emc.com/collateral/software/specification-sheet/h8514-vnx-series-ss.pdf
http://www.emc.com/collateral/hardware/data-sheets/h8520-vnx-family-ds.pdf
http://www.emc.com/about/news/press/2013/20130904-03.htm?M=c676bf05-7a74-463b-bdcb-c59f65339a23
http://pulseblog.emc.com/2013/09/04/introducing-the-next-generation-vnx-and-what-it-means-for-customers/?M=c676bf05-7a74-463b-bdcb-c59f65339a23
http://wikibon.org/wiki/v/VMware_Dominant_in_Multi-Hypervisor_Data_Centers#VMware_Storage_Integration

Umberto Galtarossa