lunedì 28 dicembre 2015

EMC GURU U: tutte le novità sulle soluzioni Data Protection di EMC




A dicembre si è svolta a Roma la tappa italiana del GURU U Tour 2015; questo evento ha l’obiettivo di raccontare ai nostri clienti le novità, già disponibili o annunciate, delle soluzioni EMC e condividere con loro il futuro a breve/medio termine delle stesse.



Dopo il benvenuto, Francesco Isabelli (responsabile commerciale della divisione DPS in Italia) ha dato inizio a lavori con la “vision” di EMC sulla “Data Protection”.






Francesco nel suo intervento ha descritto come le tecnologie EMC permettano ai nostri clienti di attuare una reale protezione dei propri dati quando questi siano frutto di applicazioni “classiche” o di applicazioni pensate per nascere e vivere su cloud.
I messaggi che hanno suscitato maggior interesse sono stati fondamentalmente tre:

· Come la strategia EMC sia chiara, definita e in linea con i più futuribili trend di mercato; 

· Come EMC sia in grado di risolvere oggi le problematiche che i vari casi d’uso sollevano;

· Come l’integrazione tra le varie componenti tecnologiche fornisca una reale unica soluzione.



Lo storage deduplicante leader di mercato DataDomain (DD) è il naturale repository del backup grazie alle sue caratteristiche di affidabilità e resilienza; ma non basta:


Per un’efficace protezione del dato è necessario completare il puzzle con soluzioni Software che permettano un adeguato governo, monitoraggio e, allo stesso tempo, abilitanti ai nuovi casi d’uso.



Ecco allora che la Data Protection Suite (DPS), CloudBoost, Mozy e Spanning forniscono i mezzi per completare la strategia di protezione del dato sia per il Datacenter che per il cloud nelle sue varie forme (ibrido, publico o privato).



Data Domain: “What’s New”

Partendo dal repository del backup, le prime novità riguardano la componente HW con l’avvento del DD9500 e dei nuovi cassetti di espansione. 

Questi ultimi diventano più capacitivi e con dimensioni ridotte grazie all’utilizzo di dischi da 3/4TB ed un diverso “form factor” (DS60 Dense Shelf).







Con la nuova release del DDOS è stata introdotta la funzionalità “Online Shelf migration” che, come dice il nome stesso, permette la migrazione dati tra shelf senza interruzione di servizio:

Data
Part







Particolare interesse ha suscitato “Project Falcon” che rende disponibile un DataDomain solo software sotto forma di appliance virtuale.






In questa ultima release sono state inoltre introdotte e migliorate funzionalità che aprono lo stesso DataDomain al cloud quali la “Physical Capacity Measurement” e la “Secure Multi-Tenancy”.






Ultima, ma non per questo meno importante, l’evoluzione di ProtectPoint che vede l’integrazione DataDomain con le famiglie Storage EMC estendersi a Xtremio. 

ProtectPoint, nella sua prima versione, aveva visto protagonista il VMAX3.





A


Avamar: “What’s New”

Le novità introdotte nella nuova versione, vanno in perfetta continuità con la visione EMC rivolta ai nuovi carichi di lavoro e apertura verso il cloud.

Partendo proprio dalla componente di integrazione con il cloud, è disponibile il “Plugin for vRealize Automation” che permette di completare il deploy di VM con la componente backup.







Sono state introdotte evoluzioni nell’integrazione Avamar – DataDomain quando utilizzato in ambienti condivisi quali il cloud pubblico e privato







Ed infine CLOUDBOOST che permette alle applicazioni nate on-permise di utilizzare cloud pubblici o privati per casi d’uso come la “Long Term Retention”.



Torneremo a parlare di CLOUDBOOST nel seguito di questo articolo; adesso passiamo a raccontare le novità introdotte dalla versione 9.0 di Networker. 

Networker: “What’s New” 

NetWorker è l’“Enterprise-Level backup and recovery management software” di EMC che abilita al controllo/gestione centralizzata delle tecnologie utili alla protezione del dato e consente l’integrazione con applicazioni ed infrastrutture di “vecchia e nuova” generazione.




La novità forse più evidente della nuova versione di NetWorker è quella di concatenare più processi nella stessa policy così da poter attuare un vero e proprio Piano di Protezione dei Dati. 

I Data Source ora sono visibili come oggetti che necessitano di protezione attraverso una serie di azioni; le azioni possono essere configurate nel workflow per essere eseguite in parallelo o serialmente e dare vita a very e propri livelli di servizio.



È stato ampliato il supporto della funzionalità “Block Base Backup” a piattaforme Linux, a Microsoft Exchange e Hyper-V. Questa funzionalità permette di accelerare il processo di backup di filesystem sfruttando un image-based backup a livello di volume. I processi incrementali di Backup, usando tecnologie di “changed block tracking”, abilitano quindi gli stessi ad essere veloci e di minimo impatto.





Anche Networker ha beneficiato dell’introduzione di CLOUDBOOST che quindi lo abilita all’utilizzo per “Long Term Retention” di cloud pubblici o privati:






Ultimo argomento trattato in questa sessione è stato l’integrazione tra Networker e ProtectPoint che ricordiamo essere la capacità di effettuare backup direttamente dallo storage primario verso DataDomain




Ora Networker è in grado di orchestrare e centralizzare tutti i backup, compreso ProtectPoint, in un unico catalogo con policy di protezione dei dati automatizzate che includono la pianificazione e la gestione del ciclo di vita del dato protetto.

Come per DataDomain e Avamar, anche per Networker è disponibile la versione pacchettizzata sotto forma di appliance virtuale

Il tuo viaggio verso la Cloud Data Protection

Abbiamo visto come per la Data Protection Suite, il cloud sia l’acceleratore per estenderne le funzionalità; nella sessione dedicata proprio a questo tema se ne sono approfonditi i dettagli.

La protezione dei dati per il cloud ha tre declinazioni:

· “Enabling Data protection for hybrid clouds”

· “Backup-as-a-service In the cloud”

· “Protecting applications born in the cloud”

CloudBoost che ha reso possibile l’estensione verso il cloud delle soluzioni EMC andando di fatto a coprire il caso d’uso rivolto a cloud ibridi.
Mozy è la soluzione EMC in grado di coprire la necessità di avere una soluzione “Backup-as-a-service In the cloud”





L’ultimo scenario, innovativo e difficile da affrontare, è la protezione di applicazioni nate e residenti nel cloud quali possono essere SFDC, Google Apps e Office 365.

Spanning è la soluzione “cloud su cloud” atta proprio a risolvere le difficoltà che questo tipo applicazioni propongono.





L’evento si è chiuso con la presentazione della Roadmap delle soluzioni EMC rivolte alla protezione dei dato che, come potrete comprendere, non è possibile pubblicare.

Francesco Tripodi, Advisory Systems Engineer, DPS | EMC Italia

@tripodi_f

lunedì 14 dicembre 2015

Il cloud backup per il settore sanitario


EMC, grazie all’offerta Data Protection Suite, garantisce alle strutture sanitarie e agli ospedali EMC, grazie all’offerta Data Protection Suite, garantisce alle strutture sanitarie e agli ospedali le soluzioni software leader della categoria per il cloud backup e l’archiviazione dei dati, consentendo di ottimizzare le prestazioni e la protezione dei dati, con la massima affidabilità e riducendo i costi.i le soluzioni software leader della categoria per il cloud backup e l’archiviazione dei dati, consentendo di ottimizzare le prestazioni e la protezione dei dati, con la massima affidabilità e riducendo i costi. 


Guarda il video case history dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo


Per maggiori informazioni visita il nostro sito EMC Italia.


mercoledì 11 novembre 2015

Ecco RIPTIDE la nuova versione di EMC ISILON Cloudpools EMC IsilonSD Edge and Onefs.Next

É il momento di parlare di una soluzione per gestire l’intero ciclo di vita dei dati,  questa soluzione chiamata EMC Isilon OneFS Riptide risolve il problema di come gestire la crescita esponenziale dei dati,  permettendo alle aziende di affrontare questa sfida potendo contare su un’infrastruttura scalabile linearmente, agile, semplice da usare e pronta a gestire molteplici applicazioni attraverso tutti i principali protocolli (NFS, SMB, HTTP, HDFS, SWIFT, RestAPI, FTP, NDMP)

Proviamo a definire quali sono le sfide da affrontare e con quali risorse, partendo dal concetto di Big Data che va correlato alle famose  “3V”  velocità,  varietà e volume di dati che vengono prodotti ogni minuto, ogni ora, ogni giorno grazie a Internet e all’ecosistema di dispositivi attualmente disponibili.
In passato la maggior parte dei dati tradizionali era strutturato, o ben organizzato in database mentre adesso con l’avvento della tecnologia digitale e di Internet  siamo in presenza di una vera rivoluzione che genera una mole di dati non strutturati che hanno necessità di essere contenuti e distribuiti in File Server, nei Device NAS (Network Attached Storage), negli Application Server, nel cloud, e anche nei portali aziendali creando così molteplici Silos di informazioni non correlate e di difficile gestione.



La nuova versione di EMC Isilon risolvere questi e altri problemi permettendo di consolidare in un unico filesystem, scalabile fino a 50PB, anche i dati degli uffici periferici e contemporaneamente permettere lo spostamento degli stessi nel cloud pubblico o privato.
Un nuovo concetto di software defined scale-out permette di gestire i dati nelle sedi periferiche, consolidando i contenuti verso i DC centralizzati in maniera semplice e scalabile




Un ulteriore importante funzionalità è la possibilità di spostare i file in automatico verso un tier di spazio poco pregiato nel cloud privato o pubblico senza la necessità di apparati esterni alla soluzione ma integralmente gestito dal codice di EMC Isilon. Questa funzionalità permette di mantenere in linea e analizzare i dati storici che in precedenza venivano spostati su tape ed estrarne così informazioni e valori per la crescita del business aziendale ma senza il proliferare dello spazio su apparati pregiati.


Se vuoi maggiori approfondimenti su Isilon 8.0 clicca qui per guardare il webcast

Andrea Ugo Gallo - System Engineer - NAS Specialist  - EMC Italia

lunedì 2 novembre 2015

VCE VxRack- Il viaggio verso il Software-Defined Data Center

La nuova generazione di Infrastruttura Convergente disegnata per portare la semplicità delle appliances nel Data Center.
VCE rilascia una nuova linea di Infrastruttura Convergente con l’obiettivo di portare i benefici dell’hyperconverged nel datacenter, dove le appliances non hanno fin ora garantito una scalabilità efficace.



VCE ha annunciato VxRack, una nuova famiglia di sistemi RackScale iperconvergenti progettati per semplificare notevolmente l'implementazione di soluzioni di Mobility e Cloud, ed intraprendere il viaggio verso il Software-Defined Data Center. L’obiettivo è di fornire alle organizzazioni IT il giusto strumento per ridurre i costi di operation del datacenter e introdurre l’agilità e la flessibilità della soluzione VMware Software-Defined Data Center (SDDC).
Questo perchè i clienti ed il mercato hanno confermato che la semplicità introdotta dalle soluzioni hyperconverged tradizionali, come ad esempio VSPEX Blue, è ciò di cui hanno bisogno,  ma non è ancora abbastanza. E’, infatti, necessario estendere la semplicità ed il valore dell’hyperconverged su scala più ampia, all’intero Data Center.
Questo è VxRack, ovvero la risposta all’esigenza sempre crescente di ridurre CAPEX e OPEX attraverso l’adozione di Infrastrutture Convergenti.

Pensate ad una soluzione convergente tradizionale come il Vblock, ovvero ingegnerizzato, prodotto, gestito, supportato e sostenuto nel tempo come singolo prodotto, e trasferite questo valore anche all’interno di soluzioni basate su appliance hyperconverged. Questo è VxRack di VCE.

Il nuovo sistema VxRack rafforza la leadership VCE nel mercato delle Infrastrutture Convergenti e va ad arricchire un portafoglio in grado di offrire un ventaglio di soluzioni innovative come Vblock e VSPEX Blue appliance.

Il VxRack in versione VMware EVO SDDC permette di introdurre con estrema semplicità i benefici del Software Defined Data Center offrendo un’infrastruttura flessibile ed estremamente scalabile.

VxRack in versione EVO SDDC permette la virtualizzazione di storage, network e risorse computazionali, il tutto gestito attraverso una singola console di management. VxRack risolve i problemi e i limiti di scalabilità delle tradizionali appliances iperconvergenti con il valore aggiunto del Software Defined Storage e Software Defined Network.

Il sistema VxRack può partire da un taglio molto piccolo, di soli 4 nodi, e crescere in maniera massiva fino ad un massimo teorico di 1000 nodi.
Può arrivare, infatti, ad una capacità di 38 PB e supportare fino a 240 milioni di IOPS. E’ pertanto capace di ospitare un intero Data Center.

Il sistema VxRack può inoltre scalare in maniera granulare. Il sistema permette, infatti, di scalare in maniera indipendente le componenti di Compute e Storage attraverso diverse configurazioni proprie delle appliances:

  •   Appliance solo Storage
  •   Appliance solo Compute
  •  Appliance mixed Storage/Compute

Questo permette alle organizzazioni IT di investire in maniera mirata, acquisendo solo le risorse necessarie, che siano esse compute o storage.

L’introduzione del VxRack permette a VCE non solo di estendere il proprio portafoglio con una soluzione unica nel suo campo, ma di rafforzare la posizione di leadership attraverso un’offerta capace di indirizzare qualunque esigenza di business.


“Think blocks (Vblock), think racks (VxRack) and think appliances (VSPEX blu)”. “It’s a full family.”



"Siamo entrati nel gioco delle infrastrutture convergenti cinque anni fa, e abbiamo ottenuto un grande successo". Sappiamo che le attese del mercato e gli use case hanno continuato ad evolversi, per questo abbiamo introdotto VxRack, sistema interamente basato su tecnologia SDDC.  

Helios Colafrancesco - Lead Presales Italy – VCE @HColafrancesco