Visualizzazione post con etichetta Data Protection. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Data Protection. Mostra tutti i post

lunedì 18 luglio 2016

DD OS per la deduplica scalabile e ad alta velocità




L’innovativo sistema operativo di EMC assicura un Throughput di 58,7 TB/h alle operazioni di Backup, archiviazione e Disaster Recovery di grandi masse di dati.

Grazie al suo innovativo Data Domain Operating System (DD OS), EMC fa compiere un grosso salto di qualità – in termini di velocità, efficienza e throughput – alle soluzioni di salvataggio dei dati. Un fatto molto importante a fronte della necessità di gestire moli di dati sempre più grandi – trascinate dalle tecnologie dei Big Data e dall’IoT – in tempi sempre più stretti per via dell’Always On imposto dall’attuale mondo Web.
A tale scopo, DD OS utilizza un’esclusiva deduplica a lunghezza variabile minimizzando in tal modo lo Storage occupato e il traffico sulla rete, inviando dati già deduplicati all’origine.
Riduzioni da 10 a 30 volte dello Storage
In termini concreti, usando sistemi dotati di DD OS si può ridurre lo Storage per il Backup da 10 a 30 volte, rendendo i dischi un'alternativa conveniente anche rispetto ai più economiche unità a nastro. Inoltre, sul piano funzionale i dati risultano sempre disponibili online e on-site.
I dati deduplicati possono anche essere  replicati su WAN in siti remoti o su siti di Service Provider, anche in Cloud.
DD OS costituisce il cuore della Data Protection Suite Family di EMC (link a http://italy.emc.com/collateral/solution-overview/h11800-emc-data-protection-suite-so.pdf)
Per comprendere meglio come funziona DD OS scaricare il white paper: EMC Data Domain Operating System 


lunedì 28 dicembre 2015

EMC GURU U: tutte le novità sulle soluzioni Data Protection di EMC




A dicembre si è svolta a Roma la tappa italiana del GURU U Tour 2015; questo evento ha l’obiettivo di raccontare ai nostri clienti le novità, già disponibili o annunciate, delle soluzioni EMC e condividere con loro il futuro a breve/medio termine delle stesse.



Dopo il benvenuto, Francesco Isabelli (responsabile commerciale della divisione DPS in Italia) ha dato inizio a lavori con la “vision” di EMC sulla “Data Protection”.






Francesco nel suo intervento ha descritto come le tecnologie EMC permettano ai nostri clienti di attuare una reale protezione dei propri dati quando questi siano frutto di applicazioni “classiche” o di applicazioni pensate per nascere e vivere su cloud.
I messaggi che hanno suscitato maggior interesse sono stati fondamentalmente tre:

· Come la strategia EMC sia chiara, definita e in linea con i più futuribili trend di mercato; 

· Come EMC sia in grado di risolvere oggi le problematiche che i vari casi d’uso sollevano;

· Come l’integrazione tra le varie componenti tecnologiche fornisca una reale unica soluzione.



Lo storage deduplicante leader di mercato DataDomain (DD) è il naturale repository del backup grazie alle sue caratteristiche di affidabilità e resilienza; ma non basta:


Per un’efficace protezione del dato è necessario completare il puzzle con soluzioni Software che permettano un adeguato governo, monitoraggio e, allo stesso tempo, abilitanti ai nuovi casi d’uso.



Ecco allora che la Data Protection Suite (DPS), CloudBoost, Mozy e Spanning forniscono i mezzi per completare la strategia di protezione del dato sia per il Datacenter che per il cloud nelle sue varie forme (ibrido, publico o privato).



Data Domain: “What’s New”

Partendo dal repository del backup, le prime novità riguardano la componente HW con l’avvento del DD9500 e dei nuovi cassetti di espansione. 

Questi ultimi diventano più capacitivi e con dimensioni ridotte grazie all’utilizzo di dischi da 3/4TB ed un diverso “form factor” (DS60 Dense Shelf).







Con la nuova release del DDOS è stata introdotta la funzionalità “Online Shelf migration” che, come dice il nome stesso, permette la migrazione dati tra shelf senza interruzione di servizio:

Data
Part







Particolare interesse ha suscitato “Project Falcon” che rende disponibile un DataDomain solo software sotto forma di appliance virtuale.






In questa ultima release sono state inoltre introdotte e migliorate funzionalità che aprono lo stesso DataDomain al cloud quali la “Physical Capacity Measurement” e la “Secure Multi-Tenancy”.






Ultima, ma non per questo meno importante, l’evoluzione di ProtectPoint che vede l’integrazione DataDomain con le famiglie Storage EMC estendersi a Xtremio. 

ProtectPoint, nella sua prima versione, aveva visto protagonista il VMAX3.





A


Avamar: “What’s New”

Le novità introdotte nella nuova versione, vanno in perfetta continuità con la visione EMC rivolta ai nuovi carichi di lavoro e apertura verso il cloud.

Partendo proprio dalla componente di integrazione con il cloud, è disponibile il “Plugin for vRealize Automation” che permette di completare il deploy di VM con la componente backup.







Sono state introdotte evoluzioni nell’integrazione Avamar – DataDomain quando utilizzato in ambienti condivisi quali il cloud pubblico e privato







Ed infine CLOUDBOOST che permette alle applicazioni nate on-permise di utilizzare cloud pubblici o privati per casi d’uso come la “Long Term Retention”.



Torneremo a parlare di CLOUDBOOST nel seguito di questo articolo; adesso passiamo a raccontare le novità introdotte dalla versione 9.0 di Networker. 

Networker: “What’s New” 

NetWorker è l’“Enterprise-Level backup and recovery management software” di EMC che abilita al controllo/gestione centralizzata delle tecnologie utili alla protezione del dato e consente l’integrazione con applicazioni ed infrastrutture di “vecchia e nuova” generazione.




La novità forse più evidente della nuova versione di NetWorker è quella di concatenare più processi nella stessa policy così da poter attuare un vero e proprio Piano di Protezione dei Dati. 

I Data Source ora sono visibili come oggetti che necessitano di protezione attraverso una serie di azioni; le azioni possono essere configurate nel workflow per essere eseguite in parallelo o serialmente e dare vita a very e propri livelli di servizio.



È stato ampliato il supporto della funzionalità “Block Base Backup” a piattaforme Linux, a Microsoft Exchange e Hyper-V. Questa funzionalità permette di accelerare il processo di backup di filesystem sfruttando un image-based backup a livello di volume. I processi incrementali di Backup, usando tecnologie di “changed block tracking”, abilitano quindi gli stessi ad essere veloci e di minimo impatto.





Anche Networker ha beneficiato dell’introduzione di CLOUDBOOST che quindi lo abilita all’utilizzo per “Long Term Retention” di cloud pubblici o privati:






Ultimo argomento trattato in questa sessione è stato l’integrazione tra Networker e ProtectPoint che ricordiamo essere la capacità di effettuare backup direttamente dallo storage primario verso DataDomain




Ora Networker è in grado di orchestrare e centralizzare tutti i backup, compreso ProtectPoint, in un unico catalogo con policy di protezione dei dati automatizzate che includono la pianificazione e la gestione del ciclo di vita del dato protetto.

Come per DataDomain e Avamar, anche per Networker è disponibile la versione pacchettizzata sotto forma di appliance virtuale

Il tuo viaggio verso la Cloud Data Protection

Abbiamo visto come per la Data Protection Suite, il cloud sia l’acceleratore per estenderne le funzionalità; nella sessione dedicata proprio a questo tema se ne sono approfonditi i dettagli.

La protezione dei dati per il cloud ha tre declinazioni:

· “Enabling Data protection for hybrid clouds”

· “Backup-as-a-service In the cloud”

· “Protecting applications born in the cloud”

CloudBoost che ha reso possibile l’estensione verso il cloud delle soluzioni EMC andando di fatto a coprire il caso d’uso rivolto a cloud ibridi.
Mozy è la soluzione EMC in grado di coprire la necessità di avere una soluzione “Backup-as-a-service In the cloud”





L’ultimo scenario, innovativo e difficile da affrontare, è la protezione di applicazioni nate e residenti nel cloud quali possono essere SFDC, Google Apps e Office 365.

Spanning è la soluzione “cloud su cloud” atta proprio a risolvere le difficoltà che questo tipo applicazioni propongono.





L’evento si è chiuso con la presentazione della Roadmap delle soluzioni EMC rivolte alla protezione dei dato che, come potrete comprendere, non è possibile pubblicare.

Francesco Tripodi, Advisory Systems Engineer, DPS | EMC Italia

@tripodi_f

lunedì 27 luglio 2015

Il Cloud Backup Secondo EMC




Sempre più spesso si sente parlare di alternative “Off-premise” per la protezione e la conservazione a lungo periodo dei dati di backup.
La gran parte dei fornitori di servizi IT include nell’offerta differenti soluzioni di backup di tipo Cloud, che si classificano per lo più in base alla destinazione d’uso, ovvero dal backup di tipo ‘end-user’, tipicamente proposto in modalità “sub-scription” su base mensile e/o annuale, al backup di livello Enterprise, che si pone l’obiettivo, tra gli altri, di offrire non solo spazio per il salvataggio dei dati, ma anche una soluzione robusta ed affidabile e  di prestazioni adeguate a garantire livelli di servizio tipici dei sistemi di backup aziendali, in particolare nella fase di recupero dati a seguito della perdita parziale o totale delle informazioni (disaster&recovery). Sia i primi che gli ultimi sono per lo più basati sul principio di “deduplica sorgente”, di compressione dei dati o, nel migliore dei casi, da un corretto mix di entrambe. 
Non è però  mia intenzione entrare nel dettaglio tecnico/commerciali e ad una comparazione “features vs. features” delle varie soluzioni,  per le quali esistono ormai numerose ed autorevoli studi degli analisti di mercato specializzati, in grado di guidare l’utente verso la scelta più adeguata (ad es. Gartner, IDC etc.)

L’obiettivo di questo post è descrivere la strategia di EMC inerente la protezione dei dati in cloud, evidenziando dapprima in estrema sintesi cosa intendiamo per Cloud e quindi illustrando perché riteniamo che la nostra strategia di data protection in ambiente Cloud offra la migliore combinazione tra flessibilità, efficienza e garanzia di integrità, nonchè controllo e sicurezza del dato salvato, presente attualmente sul mercato.


“Cloud  Path Strategy” … Ovvero come EMC ti tende la mano mentre attraversi il guado :)

EHC= EMC HYBRID CLOUD

Secondo IDC’s FutureScape Predictions per il 2015, più del 65% delle imprese IT saranno impegnate ad adottare tecnologie di hybrid cloud entro il 2016: muoversi verso qualunque tipo di modello “as-a-service” richiede dei cambiamenti, e le aziende, oltre alla difficoltà di gestire il cambiamento, devono trovare un modo di ridurre i costi di manutenzione delle infrastrutture IT tradizionali, e contestualmente redistribuire I loro investimenti verso l’innovazione per tenere testa alla veloce entrata di nuovi soggetti in competizione sul mercato.


Non deve sorprendere quindi che i nostri clienti si muovano rapidamente verso il modello Cloud (indipendentemene se privato o pubblico). In questo contesto il Controllo e la Protezione di Applicazioni e Dati non sono mai stati così importanti!

Altrettanto importante è avere una chiara “mappa” applicativa che ci aiuti a gestire la complessità nel decidere dove i relativI carichi di lavoro dovrebbero risiedere.
A questo punto è lecito chiedersi perché, nonostante I rischi e le complessità di questa trasformazione IT, ci si stia muovendo con sempre maggiore confidenza verso il Public Cloud. Agilità e capacità di avere immediatamente disponibili nuovi servizi sono le principali risposte, ma una sana gestione IT non può trascurare come questi servizi vengano realizzati, sostenuti e forniti ai nostri clienti finali.

La verità è che ai nostri CIO è ormai noto che le divisioni di business delle loro aziende possono accedere a risorse alternative nel cloud. Tale tendenza è inevitabile, ma per EMC e le aziende il valore del controllo della gestione e della sicurezza dei dati è un elemento imprescindibile di  successo, ed è per questo che abbiamo realizzato un framework completo di soluzioni software ed hardware  integrate in grado di rappresentare un veicolo ed un facilitatore per quelle organizzazioni IT che vogliono accompagnare i propri clienti interni ed esterni verso il le nuove disponibilità del public cloud ottenendo così il duplice vantaggio di flessibilità e controllo.

  Secondo ‘Technology Business Research’  il mercato del private cloud ha una prospettiva di crescita del 35% già nel 2015, una tendenza ancora più rapida  che il public. EMC sta notando come i clienti stiano sempre piu’ adottando soluzioni hybrid cloud – quale giusto equilibrio tra i due approcci –“.


LA VISION di EMC 


Con l’aiuto di EMC i nostri clienti possono disegnare la propria strategia Hybrid Cloud in diversi modi. EMC ha più clienti già in ambito private cloud di qualunque altro vendor. Quale che sia la soluzione che sviluppiamo e forniamo, questa è concepita con questo obiettivo. Tutti i nostri prodotti sono “cloud enabled”. Ad esempio, abbiamo di recente introdotto una nuova soluzione chiamata Cloud Boost. Questa consente ai nostri software di backup, Networker ed Avamar, di effettuare in maniera semplice e diretta il backup dei dati locali diretattamente sul cloud (off-premise). Abbiamo anche introdotto Cloud Array che consente ai nostri clienti di usare spazio residente su cloud pubblico come un ulteriore livello di storage locale. Ultimo ma non meno importante le acquisizioni di cosidette “Born in the Cloud Application” come Spanning. Spanning consente di effettuare il backup ed il recovery in modalita “SaaS” di applicazioni e dati da servizi quali Google Apps, SalesForce e Microsoft Office 365 senza alcuna necessità di avere infrastrutture IT in casa.

Tenendo presente la visione di EMC Hybrid Cloud, nell’ambito delle novità introdotte per la protezione dei dati è utile, infine,  un breve cenno al funzionamento della soluzione “Cloud Boost” ed ai vantaggi immediati a beneficio dei nostri clienti.

Cloud Boost  è una componente software che fa parte integrante dell’offerta EMC Data Protection e rappresenta l’elemento abilitante per hybrid cloud data protection EMC.
CloudBoost è basato sulla tecnologia Maginatic. EMC ha acquisito Maginatics nell’Ottobre del 2014. 
CloudBoost  facilita il trasferimento dei dati in modalità sicura, automatica ed efficiente da private e public cloud.

CloudBoost  di fatto estende in maniera trasparente alla soluzione di data protection esistente verso un cloud storage “scale-out”. In altre parole non una sostituzione di Networker, Avamar o Data Domain ma una estensione delle potenzialità di queste soluzioni leader di mercato verso un contesto di protezione di classe hybrid cloud. Vediamo di seguito come e perché.

E’ noto che Il Cloud è l’alternativa ideale al tape per scopi di conservazione di lungo periodo:
  • Riduzione della complessità: chi vuole ancora gestire tape libraries, lettori, etc?  Inoltre non c’è nessuna sicurezza intrinseca in un singolo tape e quindi è necessario gestire copie multiple per ottenere una protezione che si avvicini a quella del disco Cloud (RAID e/o erasure code).
  • Riduzione dei rischi: il rischio di mantenere una singola copia dei dati su un media tape è fortmente suscettibile al danneggiamento. Che succede se il tape viene smarrito,danneggiato durante il trasporto? O se si surriscalda? O se diviene illegibile dopo essere stato fermo 5-10 anni?
  • Migliore qualità e certezza del restore: un Cloud object storage  offre senza dubbio un miglior RTO (Recovery Time Objective) rispetto al tape il quale può gestire una singola operazione di lettura per volta.
  • Cloud Boost ha costi estremamente vantaggiosi per la conservazione di lungo periodo dei dati.





Davide Codagnone, Account Manager EMC Italia @dtailgn1