mercoledì 31 dicembre 2014

EMC SourceOne per un SANO Email Management

I dati..

Secondo le recenti ricerche fatte da “The Radicati Group”, il numero di account mail Worldwide ha raggiunto più di 4.1 miliardi nel 2014 e si stima crescerà fino a 5.2 nel 2018; anche il numero di utenti, tra consumer e business, crescerà in maniera sensibile, passando da 2.5 miliardi nel 2014 a 2.8 miliardi nel 2018. Vengono poi spedite quotidianamente più di 196 miliardi di mail di cui 108 sono scambiate tra utenti business. Inoltre mediamente al giorno un utente business invia 85 mail e ne riceve 36.

La mia esperienza..

Questa crescente quantità di mail, sia in numero che in dimensione, sta causando delle difficoltà sia per gli utenti che per le aziende che ne devono gestire la mole. Se penso alla mail privata, rabbrividisco.. è vero lì un gran numero di mail è solo SPAM e per fortuna ho dei meccanismi automatici che mi permettono di spostare tali mail in cartelle specifiche, però che strazio vedere quella casella sempre intasata e così lenta.. e poi, davanti a quella casella mi sento una sarta, sempre taglia e cuci per riuscire a star dentro a quei maledetti Giga a disposizione. Se poi cancello una mail e la voglio recuperare? Lì è un vero proprio cinema, contatto tutti i livelli di supporto possibili, e spesso quello che succede è che non posso recuperarla!! E se penso a quella del lavoro? Se penso a quella del lavoro ho una percezione diversa.. la mia casella di posta EMC non è mai intasata nonostante le centinaia di mail ricevute al giorno e posso sempre recuperare le mail anche di diversi anni fa.. Una volta ho anche cancellato per errore una mail e.. et voilà in pochi minuti avevo di nuovo la mia mail a disposizione!! Come mai il mio rapporto con la casella di posta EMC è così SANO? L’unica cosa che noto è un’iconcina diversa su alcune mail, ma niente più!

Se penso ad EMC che ha più di 60.000 dipendenti, posso immaginare che l’azienda si trovi a dover affrontare una mole di mail di più o meno 6 milioni al giorno. Se ipotizzo poi che mediamente una mail su dieci pesa 1MB ciò significa che l’azienda si trova a dover immagazzinare 600GB al giorno ovvero più di 200TB l’anno!

martedì 30 dicembre 2014

EMC XtremIO ora anche l’IN-LINE COMPRESSION !!!

EMC XtremIO ora anche l’IN-LINE COMPRESSION !!!

Da oltre un anno è in General Availability la soluzione All Flash Array EMC XtremIO le cui caratteristiche distintive sono le seguenti:   
  • Architettura Scale Out
  • Prestazioni costanti (High Performance & Low Latency) sempre
  • Storage Efficency ottenuta da Data service sempre attivi (Thin Provisioning & In-line Deduplication)
  • Space Efficency (less foot-print & low P&C)
  • Semplicità di Gestione (no Tuning)
  • Sistema di Data Protection avanzato (in grado di supportare fino a 5 dischi guasti per X-Brick)
La soluzione EMC XtremIO si presta per i seguenti “Use Cases”:
1. Database, OLTP & Analytics
  • Enterprise Scalable (>500 utenti)
  • Citrix XenDesktop & VMware View
  • Desktop-as-a-Service (DaaS)
2. Virtual Desktop Infrastructure -VDI

  • Enterprise Scalable (>500 utenti)
  • Citrix XenDesktop & VMware View
  • Desktop-as-a-Service (DaaS)
3. Virtual Servers Infrastructure

  • Private Cloud consolidation
  • Mission-critical app virtualization
  • “Tier 0” SLA
Tra Settembre e Dicembre 2014, EMC ha introdotto due importanti enhancement del sistema Operativo di XtremIO che aumentano notevolmente il ruolo dell’All Flash Array all’interno del Data Center, ovvero:

In-line Compression: Questa funzionalità prevede la compressione in-line dei data precedentemente deduplicati dal sistema stesso. Questo tipo di funzionalità da grossi benefici soprattutto nell’ambito DataBase dove la deduplica non riesce a garantire risultati elevati. In questa maniera l’efficenza Storage ottenuta come composizione del “fine” Thin Provisioning @4KB, In- Line Deduplication ed In-Line Compression permettono facilmente di raggiungere valori almeno di 5x.


Scalabilità: E’ stato elevato a 6 il numero massimo di X-Brick che si possono interconnettere tra di loro in modalità Scale-Out. Considerando che ad oggi ogni X-Brick raggiunge i 15TB Usable, il sistema complessivo indirizza circa 90TB. Ipotizzando un valore di Efficenza Storage dell’ordine del 5x (per ambienti quali VDI, istanze multiple di DB questi valori possono essere molto maggiori), il “Cluster” XtremIO può indiriccare quasi mezzo PB di dati garantendo latenze inferiori al millisecondo indipendentemente dalla tipologia di workload.


Le future evoluzioni che sono già in Roadmap relativamente alla possibilità di indirizzare ulteriormente maggiore capacità SSD (in termini di nodi Xbrick e di capacità disco) mantenendo sempre attivi i meccanismi di Storage Efficency, permetteranno una rapida espansione all’interno dei Data Center di questa tecnologia per un numero sempre maggiore di Use Cases.

Maurizio



L’approccio alla tematica Data Loss Prevention come soluzione di Risk Management

Per affrontare la tematica Data Loss Prevention,  è fondamentale comprendere con quali tipologie di dati si ha a che fare.
Prima di considerare qualsiasi tecnologia, occorre definire una metodologia, stabilire cosa è sensibile per le diverse business unit (processo) e definire ad alto livello le policy per il trattamento delle informazioni. L’obiettivo numero uno deve essere la consapevolezza del livello di rischio cui si è esposti, quindi operare per ridurlo sistematicamente evitando impatti sul business.

Una valutazione del rischio associato alla perdita di dati deve tener conto di tre fattori: identità dell’utente, azione dell’utente e livello di sensibilità del dato. Attraverso una vista completa su dove risiedono i dati all’interno dell’infrastruttura e come si muovono all’interno e verso l’esterno dell’organizzazione, l’azienda può drasticamente ridurre il rischio associato alla perdita di informazioni sensibili.

I business owner dei dati sensibili ed i responsabili di business unit aziendali rivestono un ruolo fondamentale nella definizione delle policy che regolano l’accesso e l’utilizzo dei dati stessi. A questo scopo sono normalmente effettuate delle interviste one-to-one per definire ad alto livello le politiche di trattamento del dato. La tecnologia DLP rappresenta uno strumento che deve semplificare ed automatizzare questo processo, rendendolo più efficiente, ripetibile e governabile.
Un altro passaggio importante consiste nell’educare gli utenti circa le policy aziendali per il trattamento dei dati sensibili e sul rischio delle loro azioni: la tecnologia DLP concorre a questo processo rendendo l’utente parte della soluzione, educandolo in tempo reale a seguito delle violazioni.
Solo a questo punto, sarà possibile attivare l’enforcement dei controlli tecnologici per ridurre ulteriormente il rischio senza impatti sul business e senza gravare sull’operatività dell’IT.


lunedì 29 dicembre 2014

La tecnologia Flash/SSD: uno sguardo da più vicino.

Perchè questa tecnologia è "disruptive" ? 

La tecnologia Flash/SSD sta guadagnando rapidamente consensi e quote di mercato nel panorama IT. Ne consegue che un sempre maggior numero di vendors propone queste soluzioni, ma con architetture e “media” ben differenti.
Se per quanto riguarda l' architettura migliore per un All-Flash-Array rimando alla lettura di altri posts (è sufficiente inserire XtremIO nel nostro motore di ricerca), per quanto riguarda i tipi di Flash media cercherò di dare qualche elemento in più di valutazione per dimostrare in sintesi che non tutti sono equivalenti o adatti a qualsiasi tipo di use-case.
Nella slide sottostante riassumiamo i pro/contro della tecnologia "consolidata" e di quella "emergente" per evidenziare perchè la seconda sta trasformando questo settore.
Una facile conclusione sarebbe “Non c’e storia!”, per lo meno se i costi fossero comparabili.
Oltre all’aspetto economico (ampiamente indirizzabile con tecnologie di efficienza quali deduplica o compressione) va considerato un altro fattore, forse meno noto: a differenza degli HDD, le prestazioni dei Flash degradano nel corso del tempo (anche nel lasso di poche ore), soprattutto con un workload con distribuzione bilanciata

martedì 23 dicembre 2014

EMC CLOUDARRAY : la nuova soluzione per lo storage integrato nel Cloud

In questo post vogliamo evidenziare la strategia EMC dedicata al cloud ibrido, che è stata ulteriormente rafforzata con la recente acquisizione di quattro nuove aziende, con l'obiettivo  di offrire un portafoglio sempre più completo di soluzioni semplici e scalabili.

Con queste nuove acquisizioni EMC estende la propria offerta cloud lungo tre direttive principali: la capacità di offrire cloud ibridi basati su OpenStack, l’ampia scelta di mobilità dei dati tra più cloud differenti e nuove capacità di protezione per le applicazioni e i dati nativi del cloud.

Le quattro aziende sono:
  • Cloudscaling è un provider di soluzioni Infrastructure as a Service (IaaS) basate su OpenStack per soluzioni cloud private e ibride ed è membro fondatore della OpenStack Foundation. Il suo Open Cloud System (OCS) fornisce un sistema operativo per gestire le componenti di calcolo, storage e networking all'interno del cloud.
  • Maginatics è un provider di tecnologia cloud che propone un namespace globale accessibile da qualsiasi luogo o dispositivo. I clienti e i partner di EMC potranno usufruire di un’ampia scelta e flessibilità nei cloud ibridi enterprise, attraverso una serie di interfacce che collegano a cloud privati e pubblici.
  • Spanning è un provider di backup e recovery in abbonamento per applicazioni e dati nativi sul cloud. Le soluzioni Spanning evitano interruzioni al business a causa di perdite di dati in Google Apps, Salesforce.com, e in Microsoft Office 365.
  • Twinstrata è una soluzione di Cloud Gateway fisico o virtuale che estende con semplicità e a costi contenuti gli storage array a prestazioni elevate con storage cloud (object based).
In particolare, in questo post vogliamo illustrare le caratteristiche di EMC CloudArray, la soluzione gateway aggiunta all'offerta EMC tramite l'acquisizione di TwinStrata.






La figura illustra l'architettura di alto livello della soluzione. EMC CloudArray consente alle organizzazioni di integrare in maniera trasparente le risorse storage disponibili localmente (SAN  e NAS) con una capacità cloud on-demand potenzialmente illimitata. Disponibile sia come appliance fisico sia virtuale, CloudArray gestisce una cache locale dinamica che consente di non sacrificare le prestazioni dello storage sul front-end. Le applicazioni interagiscono con CloudArray attraverso volumi SAN o NAS e protocolli standard (iSCSI/NFS/CIFS/SMB). I dati sono conservati nella cache locale per utilizzo rapido e ad alte prestazioni e automaticamente replicate nel cloud di riferimento, senza bisogno delle integrazioni custom tipiche delle infrastrutture object-based. Un tipico esempio di utilizzo è quello di consentire ai clienti VMAX3 servizi embedded di accesso al Cloud pubblico in maniera completamente trasparente.


Oltre a rendere disponibile object-storage attraverso interfacce SAN e NAS, CloudArray dispone di una serie di funzionalità che indirizzano le problematiche comuni legate all'utilizzo dello storage Cloud, tra cui sicurezza, data reduction e migrazione cloud-to-cloud. 



 EMC Cloud Array è particolarmente indicato per i seguenti use case: 





Nei prossimi post vedremo in dettaglio le altre nuove soluzioni EMC...stay tuned!


Per maggiori informazioni su CloudArray contattateci agli indirizzi in calce, oppure visitate i siti:


PAGINA di CLOUDARRAY ( IN ITALIANO )


SITO UFFICIALE TWINSTRATA













Alessandro Palagiano
(alessandro.palagiano@emc.com)
Giovanni Ragosa
(giovanni.ragosa@emc.com)






venerdì 19 dicembre 2014

Mantieni in forma la tua infrastruttura con VPLEX e RecoverPoint HealthCheck

Mantieni in forma la tua infrastruttura con VPLEX e RecoverPoint HealthCheck


La crescente complessità delle infrastrutture a livello di Storage Area Network, richiede un attento e tempestivo controllo per prevenire eventuali criticità.
I servizi di VPLEX e RecoverPoint HealthCheck rispondono in maniera efficace a questa esigenza, offrendo ai clienti la possibilità di tenere sotto controllo lo "stato di salute" di due componenti fondamentali come VPLEX e RecoverPoint.

First things first ... cos'è un servizio di HealthCheck?


Possiamo paragonarlo ad una visita periodica dal dottore, un check-up che permette di identificare potenziali problemi attraverso una serie di analisi e test diagnostici.
Continuando nell'analogia, nel caso in cui insorgano dei dubbi o siano necessari degli approfondimenti, ci si può riferire allo specialista del settore per continuare nell'indagine (es. radiologo).

Why create a service?

Perchè creare un servizio piuttosto che utilizzare i tool standard di monitoraggio messi a disposizione dalle GUI di VPLEX e RecoverPoint?
Ci sono diverse valide motivazioni:
  • dimostrare ai clienti la solidità della soluzione VPLEX+RecoverPoint in ottica di TCE
  • valorizzare la professionalità degli specialisti EMC, in grado di fornire soluzioni complete e utili al business dei clienti
  • mantenere un repository, uno storico che consente di effettuare trend analysis e capacity planning
  • non esiste un tool integrato per produrre report o grafici su un determinato intervallo temporale; dalle interfacce grafiche vengono rese disponibili solo delle metriche "real time"
  • ogni analisi può essere spunto per nuove proposte di upgrade (engine VPLEX, RecoverPoint appliance, etc.) e per prevenire potenziali bottlenecks

Il mondo IT alla prova di appello



Tutti gli addetti ai lavori dell’Information Technology quotidianamente hanno a che fare con un concetto duale basato sui parametri di valore, costo/tempo. Nessuno, per il proprio raggio di azione, qualunque sia il suo ruolo all’interno dell’IT, sfugge a questa logica. Ognuno quindi con una propria sensibilità che genera un’attenzione maggiore verso uno dei due “ingredienti” piuttosto che verso l’altro. Ma, banale dirlo, questi due parametri sono strettamente legati e non solo dal proverbio “il tempo è denaro”. A questo concetto di “valore duale” appartengono, infatti, dei sottoinsiemi che ne costituiscono le fondamenta, ben rappresentate da parole come:


  • Ottimizzazione 
  •  Efficienza
  • Livelli di servizio
  • Dinamicità
  • Agilità
  • Sicurezza


E’ bene che non rimangano solo parole, ma che tutto sia veramente scaricato a terra in modo che si possa davvero dire che “il mio Data Center” è ottimizzato, efficiente, dinamico, agile, sicuro e soddisfa i livelli di servizio cui è chiamato a rispondere (http://www.emc.com/collateral/solution-overview/h12476-so-hybrid-cloud.pdf).

Qual è la prova di appello? Se il binomio costo/tempo è pienamente compreso dagli addetti ai lavori, questi non devono avere il timore di investire per arrivare a capire davvero qual è il grado di maturità della loro infrastruttura e dei loro processi (http://italy.emc.com/services/consulting/private-cloud-virtualization/offerings/cloud-advisory-cloud-optimizer.htm). Se non lo fanno due, sono le motivazioni:

  • O sono certi che la loro infrastruttura e i loro processi godono già di tutte quelle caratteristiche che li rendono virtuosi.
  • O che ci sia mancanza di sensibilità su questo fronte.

In entrambi i casi si può peccare di superficialità. Questo accade non per negligenza ma perché si ha il timore di investire in qualcosa che si pensa poi non ripaghi l’audacia di chi ha deciso di farlo.
Eppure, quanti possono dire, senza timore di essere smentiti, che la propria infrastruttura è ottimizzata ed efficiente e risponde in modo adeguato ai livelli di servizi caratteristici di quell’organizzazione, che i carichi di lavoro siano facilmente spostabili secondo l’importanza che nel tempo acquisiscono o perdono, che i processi hanno totale automatismo e livelli di approvazione efficaci e infine, che il tutto è erogato in piena sicurezza? Tradotto, quanti possono dire che hanno realizzato piena sinergia del binomio costo/tempo? (http://www.emc.com/about/news/press/2014/20141028-01.htm

Forse non molti. Ma gli strumenti ora a disposizione (http://www.emc.com/collateral/software/service-overview/h8618-cloud-advisory-service-svo.pdf)e l’approccio culturale che sta accompagnando la trasformazione dell’IT introducono una svolta decisiva verso la logica dell’Infrastruttura fruita come servizio, ma soprattutto, come servizio di valore

Immaginate un portale da cui velocemente e facilmente sono soddisfatte le richieste di approvvigionamento delle varie linee di business aziendali. 

 

E l'Infrastructure-As-A-Service (Enterprise Hybrid Cloud By EMC) è la chiave che apre le porte all'....

Anything-As-A-Service


Siamo sempre lì, tempo risparmiato, costi abbattuti, possibilità di reinvestimento in soluzioni innovative sul mercato e nell’aggiornamento continuo del personale, che è il motore di tutto e che non può farsi trovare impreparato all’appuntamento con una seconda piattaforma che reclama efficienza e con una terza intrisa di novità. http://www.emc.com/cloud/hybrid-cloud-computing/index.htm
  

Ezio Falcione, System Engineer
Alessio Nuzzi, System Engineer