lunedì 25 maggio 2015

EMC AL FORUM PA 2015 PER UN’AGENDA DIGITALE EFFICACE





Molte persone oggi sono pessimiste sull’Agenda Digitale, convinte che sia un sogno troppo ambizioso per un paese che negli ultimi venti anni ha mostrato una forte riluttanza in investimenti per modernizzare i processi industriali ed amministrativi. In Italia abbiamo un’opportunità unica di invertire il trend, partendo proprio da questa arretratezza. Certo, occorre aumentare le competenze digitali di una classe imprenditoriale forte e capace, creando un nuovo ecosistema con le esperienze di giovani imprenditori innovativi. Allo stesso tempo  è necessario sviluppare le competenze digitali nel pubblico (a partire dalla classe dirigente), che deve essere incentivato e premiato a promuovere il patrimonio italiano, indiscusso, che proprio attraverso il digitale può essere reso più attrattivo nell’economia globale. 



Di questi temi, e di questo nuovo approccio,  si parlerà al prossimo Forum PA 2015, in programma a Roma dal 26 al 28 maggio, dove EMC sarà Main Sponsor insieme ai suoi Partner Dedagroup, Lutech e Maticmind



Figura 1: Processo di trasformazione secondo il paradigma della “Software Defined Enterprise”

In Italia possiamo e dobbiamo ambire a servizi digitali efficaci. Il programma che EMC ha elaborato per sviluppare un’agenda digitale, consiste nel governare il processo di trasformazione attraverso una Enterprise Architecture in grado di valorizzare i servizi legati al patrimonio informativo ed amministrativo italiano.
Si tratta di un Programma di Trasformazione complesso ma con prassi consolidate, in cui la visione di dove voler arrivare (il piano di crescita digitale) è chiara e condivisa da tutti i portatori di interesse (Governo centrale, Pubblica Amministrazione centrale e locale, fornitori di servizi e tecnologie ICT): il successo è determinato dalla conoscenza approfondita del punto di partenza e dal percorso (priorità, risorse e tempi) per attuare il viaggio.
Il programma punta alla valorizzazione di piattaforme di servizio centralizzate definite in modalità standard, aperta e interoperabile, costruite su un'infrastruttura abilitante unica, che ospita servizi digitali erogati da operatori vicini alle esigenze dei fruitori finali, valorizzando le differenze e le migliori prassi presenti nel territorio (siano esse presso Regioni, Ministeri ed Enti, Distretti e Grandi Comuni, Università e Centri di Ricerca o aziende private).  

Riassumo qui, per esigenze di sintesi, i cinque indirizzi operativi principali del Programma di Trasformazione.
1. Consolidare le infrastrutture (in coerenza con il piano delle reti UltraLarghe), ed il catalogo dei servizi della PA trasformando i Centri Servizi in  Software Defined Data Center in cui le risorse tecnologiche sono virtualizzate ed automatizzate, abbattendo così del 30-50% i costi di gestione.
2. Ripensare il front office della PA (all’interno del portale Italia Login) presentando i servizi in modalità multicanale con l’ottica mobile-first: è fondamentale integrare e sviluppare il progetto SPID (per l’accesso digitale) ed il nodo dei pagamenti (per la piattaforma dei pagamenti digitali) per riuscire a soddisfare un’esperienza completa del cittadino o dell’impresa.
3. Promuovere una piattaforma agile secondo il paradigma Devops, per sviluppare le applicazioni ed i servizi per le smart communities presenti nel territorio in modo coerente, flessibile e con tempi rapidi, attraverso una piattaforma di sviluppo (Platform as a service) centralizzata ed unica.
4. Il patrimonio principale della PA sono le informazioni: l’enorme quantità di Big Data) oggi presente in modo strutturato e non nei sistemi IT, nei sistemi di altri settori critici (Comunicazioni, Utilities e Istituti Finanziari) e nel web devono essere conservati, correlati e analizzati estraendone il significato necessario per trasformarli in informazione a valore strategico per la crescita del nostro paese e pubblicati in modo aperto e trasparente a chi è capace di costruirci progetti di pubblica utilità, di ricerca o imprenditoriali.
5.  Le politiche e soluzioni di sicurezza devono analizzare i comportamenti e riconoscere preventivamente le anomalie in modo da contrastare le azioni della criminalità digitale che è sempre più organizzata per violare la privacy, il furto di identità e organizzare frodi finanziarie.





In conclusione, a fianco di agende, linee guida e regole tecniche comunque indispensabili per garantite il mandato e l’efficacia dell’Agenzia Digitale è fondamentale definire un piano strategico, con programmi strutturati, pianificati e finanziati secondo priorità e dipendenze. In questo modo si darà finalmente quel messaggio di ambizione e consapevolezza del valore del digitale per la crescita economica italiana; di autorevolezza e fiducia sull’affidabilità di mettere in campo azioni concrete e misurabili; di orgoglio e passione di essere cittadini, imprenditori e manager pubblici di una nazione con competenze digitali in grado di misurarsi con qualunque altro Paese.

Fabrizio Liberatore @FabLiberatore


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