Molte persone oggi sono pessimiste
sull’Agenda Digitale, convinte che sia un sogno troppo ambizioso per un paese
che negli ultimi venti anni ha mostrato una forte riluttanza in investimenti
per modernizzare i processi industriali ed amministrativi. In Italia abbiamo
un’opportunità unica di invertire il trend, partendo proprio da questa arretratezza.
Certo, occorre aumentare le competenze digitali di una classe imprenditoriale
forte e capace, creando un nuovo ecosistema con le esperienze di giovani
imprenditori innovativi. Allo stesso tempo è necessario sviluppare le competenze digitali
nel pubblico (a partire dalla classe dirigente), che deve essere incentivato e
premiato a promuovere il patrimonio italiano, indiscusso, che proprio
attraverso il digitale può essere reso più attrattivo nell’economia globale.
Di
questi temi, e di questo nuovo approccio, si parlerà al prossimo Forum PA 2015, in programma a Roma dal 26 al 28 maggio, dove EMC
sarà Main Sponsor insieme ai suoi Partner Dedagroup, Lutech e Maticmind
Figura 1: Processo
di trasformazione secondo il paradigma della “Software Defined Enterprise”
In Italia possiamo e dobbiamo ambire
a servizi digitali efficaci. Il programma che EMC ha elaborato per sviluppare
un’agenda digitale, consiste nel governare il processo di trasformazione
attraverso una Enterprise Architecture in grado di valorizzare i servizi
legati al patrimonio informativo ed amministrativo italiano.
Si tratta di un Programma di Trasformazione complesso
ma con prassi consolidate, in cui la visione di dove voler arrivare (il piano
di crescita digitale) è chiara e condivisa da tutti i portatori di interesse
(Governo centrale, Pubblica Amministrazione centrale e locale, fornitori di
servizi e tecnologie ICT): il successo è determinato dalla conoscenza
approfondita del punto di partenza e dal percorso (priorità, risorse e tempi)
per attuare il viaggio.
Il programma punta alla valorizzazione di piattaforme di servizio centralizzate definite in modalità standard,
aperta e interoperabile, costruite su un'infrastruttura abilitante unica, che ospita
servizi digitali erogati da operatori vicini alle esigenze dei fruitori finali,
valorizzando le differenze e le migliori prassi presenti nel territorio (siano
esse presso Regioni, Ministeri ed Enti, Distretti e Grandi Comuni, Università e
Centri di Ricerca o aziende private).
Riassumo qui, per esigenze di sintesi, i cinque indirizzi operativi
principali del Programma di Trasformazione.
1. Consolidare le infrastrutture (in coerenza con il piano delle reti UltraLarghe),
ed il catalogo dei servizi della PA trasformando i Centri Servizi in Software Defined Data Center in cui
le risorse tecnologiche sono virtualizzate ed automatizzate, abbattendo così
del 30-50% i costi di gestione.
2. Ripensare il front office della PA
(all’interno del portale Italia Login) presentando i servizi in modalità
multicanale con l’ottica mobile-first:
è fondamentale integrare e sviluppare il progetto SPID (per l’accesso digitale)
ed il nodo dei pagamenti (per la piattaforma dei pagamenti digitali) per
riuscire a soddisfare un’esperienza completa del cittadino o dell’impresa.
3. Promuovere una piattaforma agile
secondo il paradigma Devops, per sviluppare le
applicazioni ed i servizi per le smart
communities presenti nel territorio in modo coerente, flessibile e con
tempi rapidi, attraverso una piattaforma di sviluppo (Platform as a service)
centralizzata ed unica.
4. Il patrimonio principale della PA sono le informazioni: l’enorme quantità
di Big Data) oggi presente in modo
strutturato e non nei sistemi IT, nei sistemi di altri settori critici
(Comunicazioni, Utilities e Istituti Finanziari) e nel web devono essere
conservati, correlati e analizzati estraendone il significato necessario per
trasformarli in informazione a valore strategico per la crescita del nostro
paese e pubblicati in modo aperto e trasparente a chi è capace di costruirci
progetti di pubblica utilità, di ricerca o imprenditoriali.
5. Le politiche e soluzioni di sicurezza
devono analizzare i comportamenti e
riconoscere preventivamente le anomalie in modo da contrastare le azioni della
criminalità digitale che è sempre più organizzata per violare la privacy, il
furto di identità e organizzare frodi finanziarie.
In conclusione, a fianco di
agende, linee guida e regole tecniche comunque indispensabili per garantite il
mandato e l’efficacia dell’Agenzia Digitale è fondamentale definire un piano
strategico, con programmi strutturati, pianificati e finanziati secondo
priorità e dipendenze. In questo modo si darà finalmente quel messaggio di
ambizione e consapevolezza del valore del digitale per la crescita economica
italiana; di autorevolezza e fiducia sull’affidabilità di mettere in campo
azioni concrete e misurabili; di orgoglio e passione di essere cittadini,
imprenditori e manager pubblici di una nazione con competenze digitali in grado
di misurarsi con qualunque altro Paese.
Fabrizio Liberatore @FabLiberatore
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