martedì 26 luglio 2016

VxRail, più intelligenza nello storage.




Legacy, oggi, non è più solo sinonimo di Mainframe, ma anche di Server e Cluster multifunzionali, ovvero privi di una vera identità, soppiantati dalle ben più moderne #Hyper-converged Appliance, come le VxRail di EMC.
Appliance che combinano CPU, Memoria, Storage e Software di gestione ottimizzati a livello progettuale per svolgere compiti specifici nell’ambito della gestione dei dati. Unità divenute cool grazie all’estrema scalabilità che offrono – potendo crescere in modo lineare da 1 a 64 nodi distribuiti e combinando unità anche di varia potenza - agli spazi ridotti che occupano, ai modesti consumi e con Entry Point alla portata di qualsiasi impresa.
Ad esempio, all’estremo più basso abbiamo il modello VxRail 60, che dispone di 3.6-10 TB di Storage, 64 Gb di RAM e 1 processore Intel® Xeon® E5-2603 v3 da 1.6 Ghz, alla portata di qualsiasi piccola e media impresa.
Per contro, all’estremo superiore troviamo unità dotate di Storage integralmente basate su tecnologie Flash (All Flash) che, con il modello VXRAIL 280F, in grado di gestire anche 28 cores per nodo, costituiti da 2 processori Intel® Xeon® E5 – 2683 v3 2.0GHz / 35M Cache
e 19 Tb di Storage, capaci di soddisfare le esigenze delle imprese più grandi.
Apparecchiature che costituiscono la nuova frontiera per l’efficienza di qualsiasi #DataCenter, rendendo obsoleti i tradizionali Server di vecchia generazione, “buoni per qualsiasi occasione”!


Per un approfondimento sulle #Hyper-converged Appliance cliccare qui 

lunedì 18 luglio 2016

DD OS per la deduplica scalabile e ad alta velocità




L’innovativo sistema operativo di EMC assicura un Throughput di 58,7 TB/h alle operazioni di Backup, archiviazione e Disaster Recovery di grandi masse di dati.

Grazie al suo innovativo Data Domain Operating System (DD OS), EMC fa compiere un grosso salto di qualità – in termini di velocità, efficienza e throughput – alle soluzioni di salvataggio dei dati. Un fatto molto importante a fronte della necessità di gestire moli di dati sempre più grandi – trascinate dalle tecnologie dei Big Data e dall’IoT – in tempi sempre più stretti per via dell’Always On imposto dall’attuale mondo Web.
A tale scopo, DD OS utilizza un’esclusiva deduplica a lunghezza variabile minimizzando in tal modo lo Storage occupato e il traffico sulla rete, inviando dati già deduplicati all’origine.
Riduzioni da 10 a 30 volte dello Storage
In termini concreti, usando sistemi dotati di DD OS si può ridurre lo Storage per il Backup da 10 a 30 volte, rendendo i dischi un'alternativa conveniente anche rispetto ai più economiche unità a nastro. Inoltre, sul piano funzionale i dati risultano sempre disponibili online e on-site.
I dati deduplicati possono anche essere  replicati su WAN in siti remoti o su siti di Service Provider, anche in Cloud.
DD OS costituisce il cuore della Data Protection Suite Family di EMC (link a http://italy.emc.com/collateral/solution-overview/h11800-emc-data-protection-suite-so.pdf)
Per comprendere meglio come funziona DD OS scaricare il white paper: EMC Data Domain Operating System 


venerdì 8 luglio 2016

Storage Flash per Data Center e Videosorveglianza: combinazione vincente anche per le Medie-imprese


Grazie ai progressi compiuti dall’hardware e dal software per la video sorveglianza, accompagnati da consistenti riduzioni dei costi, qualsiasi impresa dovrebbe dotarsene. Soluzioni nelle quali lo Storage costituisce un elemento critico: meglio saperlo scegliere bene!
I tempi nei quali lo Storage era sinonimo di dischi magnetici in continua rotazione per i quali le caratteristiche principali erano la densità di registrazione e la velocità di rotazione/accesso ai dati stanno avviandosi rapidamente al tramonto. Al di là delle difficoltà di costruzione – sottovuoto, con tolleranze sempre più ridotti e meccanismi sempre più sofisticati – come tutte le unità che hanno componenti in movimento - i dischi magnetici sono soggetti a rotture, anche da sola usura, e per di più consumano parecchi energia, necessaria a gestire la rotazione dei supporti. Così, la comparsa delle tecnologie Flash, che si basano sulla registrazione dei dati su unità di tipo statico, sta rapidamente affermandosi su ogni genere di Device e per uno spettro sempre più ampio di applicazioni.
Di Flash Storage si è parlato e scritto ormai molto. Le memorie Flash sono ormai entrate nel nostro quotidiano: le troviamo nei telefoni cellulari, nelle macchine fotografiche, nei tablet e in una miriade di altre apparecchiature, compresi i riproduttori di musica MP3. Mano a mano che queste tecnologie maturano, ne vengono oltrepassati i limiti di capacità e prestazioni, per cui, grazie anche all’elevata affidabilità, stanno trovando spazio anche nelle unità di più grandi dimensioni, quelle tipiche impiegate nei Data Center, tanto per intenderci...

Flash Storage e SSD: gli alberi e la foresta

La scelta All-Flash
VMAX All Flash e Unity All-Flash: Esempi di applicazione dello Storage Flash nei Data Center

In termini tecnici, possiamo dire che le memorie Flash costituiscono la base per i “Solid State Drive (SSD)”, ma anche per gli “Enterprise Flash Drive (EFD)”. Di fatto, equivalgono a dei circuiti integrati che combinano svariati “Chip Flash” che operano in modo integrato dando vita alle unità di Flash Storage percepite come entità uniche di memorizzazione di dati. Spaziamo così dalle chiavette USB, a intere batterie di Flash Storage in grado di raggiungere e superare le capacità misurabili in Terabyte.
Rispetto ai classici Hard Disk, non avendo elementi in movimento – ovvero in rotazione, al di là del braccino di lettura dei dati – le unità basate su Flash Storage risultano molto più performanti, affidabili e parche nei consumi di energia. Un vero salto di qualità rispetto al passato.
Naturalmente, le unità Flash costano di più – al Gb – di quelle tradizionali, così come i classici Hard Disk hanno un costo di memorizzazione dei dati più elevato di quello delle vecchie unità a nastro. C’è di fatto una correlazione tra velocità e prezzo, per cui in logica di bilanciamento del rapporto costi/prestazioni in alcuni casi viene data vita a combinazioni dette di “Hybrid Storage” nelle quali i tradizionali Hard Disk operano in abbinamento ad unità di Flash Storage. La tendenza è tuttavia orientarsi sempre di più verso soluzioni “All-Flash”, grazie alle continue riduzioni dei costi di questo genere di unità, che si aggiungono al miglioramento dell’affidabilità e della gestibilità dell’insieme. Da qui, la nascita dell’innovativa architettura detta “Rack-scale Flash”, frutto di un’intelligente combinazione tra unità Flash, in grado di operare in modo strettamente abbinato ai processori dei sistemi, con drastiche riduzioni dei tempi di latenza – attraverso l’impiego di specifici protocolli di comunicazione - e considerevoli incrementi del throughput complessivo.
Due esempi concreti possono aiutare a comprendere il significato e la portata dell’uso di Storage di tipo Flash all’interno dei Data Center.
Il primo è offerto da VMAX All Flash, soluzione di EMC espressamente riprogettata di recente per soddisfare le esigenze dei più sofisticati Data Center. In estrema sintesi, alcuni dei valori che se ne possono ricavare sono:

·   Scalabilità fino 4 PetaByte con tempi di risposta di circa 500 microsecondi.
·   Possibilità di consolidare in un unico ambiente i dati provenienti dai  Mainframe IBM, così come dagli Open System.
·   Affidabilità del 99.9999%.

Unity All-Flash – anch’esso di EMC – nasce invece per il mondo delle medie imprese, ovvero dei sistemi così detti “Midrange”, avendone alcune caratteristiche molto particolari:

·   Semplicità di installazione – meno di 2 minuti – usando semplici interfacce di tipo Web (in HTML5).
·  Architettura basata su Linux, estremamente scalabile, facilmente replicabile e integrabile con le applicazioni VMware, Microsoft, OpenStack e molte altre ancora.
·  Molto conveniente, grazie ad un accurato bilanciamento tra tutte le componenti e ad un prezzo di base alla portata di qualsiasi impresa.

Nella figura, la gamma dei modelli disponibili, con prestazioni che vanno da 150 Driver per 480 Terabyte, a 500 Driver per 3 Petabyte.

Per maggiori informazioni visita il nostro sito web


lunedì 4 luglio 2016

Infrastrutture #Iperconvergenti, cuore dei #Data-Center di Nuova Generazione



Infrastrutture #Iperconvergenti, cuore dei #Data-Center di Nuova Generazione Le #Hyperconverged Infrastructure (#HCI) costituiscono il cuore dei #Data-Center di nuova generazione. Si basano su innovative Appliance autonome dotate di capacità di elaborazione, Storage e di interconnessione, gestite come nodi di una rete di componenti virtuali riconfigurabili a piacere. Si tratta di un innovativo superamento del concetto di Cluster di Server, che recepisce i miglioramenti introdotti dalla virtualizzazione e dal diffondersi dei servizi Cloud.
L’insieme di questi nodi è in grado di assicurare prestazioni e affidabilità nettamente superiori a qualsiasi altra architettura IT precedente.
Il primo  Software-Defined Data Center (SDDC) integrato del mercato Per realizzare infrastrutture HCI si utilizzano Appliance di nuova generazione, capaci di scalare dalle capacità di base a livelli in grado di soddisfare le esigenze di qualsiasi Enterprise. Di conseguenza, risultano molto flessibili e richiedono investimenti ripartibili nel tempo in funzione delle esigenze dell’impresa e dei suoi utenti. Di fatto, ridotti impegni finanziari e accelerati ritorni degli investimenti.
Facili da gestire, queste Appliance sono già arrivate alla seconda generazione. La prima, che faceva capo alla famiglia VSPEX BLUE, si basava sulla combinazione tra le piattaforme vSpheVMware, Virtual SAN di EMC e altre componenti specializzate per l’elaborazione dei dati e la gestione della rete.
Di fatto, ha rappresentato il primo Software-Defined Data Center (SDDC) integrato ad apparire sul mercato.
La nuova Generazione di Software-Defined Data Center (SDDC) integrati: abbassati gli Entry Point, elevata la scalabilità Rispetto alla precedente, la nuova generazione di Appliance per Software-Defined Data Center risulta molto più flessibile, permettendo di usufruire delle nuove architetture in configurazioni adatte anche alle piccole e medie imprese, costituite persino da un unico nodo, mentre nel contempo ha ampliato le capacità di gestire grandi quantità di nodi, risultando così idonea a supportare numeri davvero consistenti di utenti.
Per rendere più semplice e affidabile la gestione dei Data Center così realizzati, le nuove Appliance sono state dotate di numerose funzioni Software estremamente utili. Tra queste:
1. La capacità di deduplicare e comprimere i dati, con risparmi di spazio che arrivano anche al 50%.
2. Maggiori capacità di condivisione dei dati tra utenti e tra applicazioni.
3. Elevata granularità nella crescita delle configurazioni.
Le Appliance VxRail Un buon esempio di Appliance per le Hyperconverged Infrastructure ci è offerto dall’attuale famiglia di Appliance di EMC e VMware chiamata VxRail. Espressamente progettata per i Data Center delle piccole e medie imprese, è corredata di numerose componenti Software che ne semplificano la configurazione e la gestione. Inoltre, per ottimizzare le prestazioni e ridurre al massimo i consumi energetici, utilizza ovunque possibile -e prudente – dischi Flash, in combinazione con i tradizionali Hard Disk
I due aspetti più interessanti fanno tuttavia capo all’estrema flessibilità che connota la famiglia VxRail:
- Disponibile nei modelli 60 (l’Entry Point), 120, 160, 200 è in grado di supportare da qualche centinaio di utenti, a svariate decine di migliaia, con fino a 8 Terabyte di Storage per nodo!
- Dotate di alcune specifiche funzioni e del supporto degli standard del settore (iSCSI, CIFS, NFS...), le Appliance VxRail risultano particolarmente indicate per allestire Hybrid Cloud, in contesti privati o pubblici, per gestire particolari applicazioni o anche come integrazione per i servizi di Backup dei Data Center già esistenti.
Stando ai dati pubblicati dalla società di analisi del mercato IT Enterprise Strategy Group (ESG -

www.esg-global.com), è già il 70% dei responsabili IT ad aver adottato o ad aver inserito nei propri piani Appliance per realizzare le nuove Hyperconverged Infrastructure. E’ quindi sicuramente giunto il momento di approfondirne la conoscenza ed i potenziali benefici d’uso.

Per maggiori informazioni ascolta il nostro webcast