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venerdì 26 giugno 2015

L’AGENDA DIGITALE PER LA TRASFORMAZIONE DEL BUSINESS



Ad un mese dal Forum PA emerge la necessità di riepilogare i principali temi emersi durante i molteplici momenti di incontro, in particolare durante la sessione organizzata da EMC dal titolo “L’Analisi previsionale a supporto delle decisioni strategiche”, a cui hanno partecipato numerosi manager di rilievo nella Pubblica Amministrazione centrale e locale.Partecipazione, giusta dose di provocazione, critica e rilevazione delle criticità attuali sono stati gli ingredienti principali di questo appuntamento che, accompagnati da un profondo  spirito costruttivo, hanno guardato alla realizzazione di un ecosistema positivo teso a valorizzare l’enorme ed in molti casi distintivo valore del patrimonio informativo che il nostro paese genera e gestisce.Tutti i partecipanti sono stati concordi nell’asserire il ruolo positivo che l’agenda digitale ricopre nella trasformazione dei processi amministrativi, concentrandosi sull’esperienza di fruizione del servizio dell’utente finale e utilizzando le tecnologie digitali come principale strumento di innovazione; questo, inoltre, è un aspetto positivo evidenziato anche dai piani di crescita digitale, di Banda Ultra Larga, dalle varie Agende Digitali Regionali e dai piani smart locali.Per far sì che l’utente scelga, prediliga e si affezioni ad un servizio, occorre che questo risponda alle proprie esigenze, ai propri comportamenti ed alla propria sensibilità in modo esclusivo e distintivo. Deve, in sintesi, mettere a disposizione e saper valorizzare informazioni uniche ed esclusive.Quindi, proprio la capacità di accedere a tutti i dati disponibili, comprenderne le potenzialità ed organizzarli in informazioni e conoscenza distintiva, segna il successo o meno del percorso di trasformazione di un’organizzazione e la sua abilità di eccellere nel proprio settore, e quindi di un’agenda digitale.Ciò che ad oggi ancora non si percepisce in maniera chiara è proprio quell’elenco di servizi ed informazioni a valore distintivo che la PA sta pianificando per i suoi utenti.Nel mese di aprile è stato pubblicato uno studio di ATKearney, ’azienda di consulenza strategica, che riporta i fattori critici di successo di organizzazioni che hanno avuto successo grazie ad una trasformazione digitale del proprio business. Ebbene, solo al terzo posto è stata indicata la capacità di trasformare i sistemi esistenti in una piattaforma IT agile e in grado di  abilitare i servizi digitali.Al primo posto in classifica emerga la capacità di utilizzare informazioni rilevanti per proporre nuovi servizi che migliorano la qualità dell’esperienza del cliente, mentre  al secondo posto si pone la capacità di formare squadre interdisciplinari (tecnologiche e di marketing) in grado di combinare al meglio e velocemente le esigenze degli utenti con le soluzioni digitali.Lo studio concludeva che per proporre servizi digitali  in maniera tempestiva ed innovativa, occorre essere pionieri o alle volte addirittura visionari, capire le potenzialità di una nuova tecnologia o un nuovo servizio ed il suo impatto sulla rilevanza che porterà nel proprio settore, eseguendo analisi prescrittive, piuttosto che descrittive o predittive delle informazioni e dei fatti già conosciuti. Solo dopo aver chiari i servizi e i dati rilevanti, svolti da un team interdisciplinare in cui le competenze tecnologiche si combinano con quelle di conoscenza del mercato, solo allora si possono affrontare le scelte tecnologiche per costruire la piattaforma di gestione ed analisi dei dati più adatta alle esigenze di budget ed alla natura dei dati gestiti.Pertanto, solo raccogliendo ed analizzando i servizi e le informazioni oggi gestiti dalla PA, valorizzando le migliori esperienze centrali e regionali e definendo quelle che hanno una maggiore rilevanza per trasformare significativamente l’esperienza del cittadino e dell’impresa che interagisce con la PA, emerge il valore dell’investimento nell’infrastruttura digitale legato alle piattaforme abitanti dell’Agenda Digitale.





A tal proposito ci rassicura che in questa direzione siano anche le prime indicazioni del nuovo direttore dell’Agenzia Digitale, Antonio Samaritani, a cui auguriamo i nostri più sentiti auspici di incidere in modo significativo nella rivoluzione digitale della PA Italiana.


Fabrizio Liberatore @FabLiberatore