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venerdì 12 giugno 2015
mercoledì 3 giugno 2015
“Sanità: trend e opportunità di un mercato in trasformazione”
Il propulsore innovativo principale che osservo da qualche anno su tutto il territorio EMEA, rimane la profonda trasformazione da una sanità tradizionale, centrata sugli ospedali, ad una sanità digitale che abbraccia i pazienti con un’offerta di servizi a 360° anche (e soprattutto) fuori dai confini delle strutture ospedaliere.
Una trasformazione evidentemente profondissima, perché tocca tutti gli aspetti esistenti: dal cambiamento culturale di tutti gli attori coinvolti, personale medico, vendor tecnologici e pazienti, fino alla trasformazione che riguarda le infrastrutture applicative.
Infrastrutture che se da una parte devono offrire caratteristiche di robustezza, sicurezza e scalabilità importanti, in grado di orchestrare la governance dei dati e delle informazioni dei pazienti fino ad abilitare un vero fascicolo sanitario elettronico nazionale, dall’altra dovranno rappresentare piattaforme abilitanti agili e veloci sulle quali gli attori della sanità possano sviluppare e vendere applicazioni e servizi ai pazienti.
Se trend, obiettivi e strategie sono simili, il loro grado di implementazione e le tattiche variano invece parecchio da paese a paese, a seconda del livello di maturità, delle infrastrutture già presenti sul territorio, e dell’approccio alla gestione delle informazioni:
• Nei paesi emergenti, dove le infrastrutture non esistono o quasi, ci sono i progetti di più ampio respiro a copertura regionale o nazionale. Questi paesi hanno il privilegio di poter scrivere su una pagina bianca e pensare (e non ri-pensare) ad una piattaforma sanitara abilitante completamente nuova in grado di offrire i servizi più evoluti proprio perché non hanno infrastrutture tecnologiche e culturali esistenti da modificare o smantellare.
Esempi di questi progetti si hanno nella regione di Gauteng in SudAfrica o in paesi come la Georgia.
• Nei mercati maturi invece la situazione è molto diversa, perché i servizi sanitari sono il risultato di stratificazioni tecnologiche, politiche e culturali di decenni che creano varianti e problematiche che spesso rappresentano barriere non facili da sormontare.
Di conseguenza si procede più lentamente, indirizzando le complessità per piccoli passi: che però se ben coordinati e ben implementati possono portare grande innovazione, risparmio sui costi e migliore qualità del servizio.
Anche in questo caso, innovare, semplificare e migliorare la qualità di cura è possibile, anche in presenza di budget ridotti e complessità esistenti: con coraggio e una visione chiara si possono raggiungere eccellenze come quelle della ASL Napoli 2 NORD , che partendo da una situazione quasi drammatica è riuscita a consolidare la propria struttura di PACS e ad implementare il dossier del paziente mettendosi così in condizione di offrire una gestione moderna ed efficace dei pazienti cronici sul territorio attraverso campagne di prevenzione.
• Una menzione a parte la meritano i paesi del Nord Europa, che nella mia esperienza rappresentano una avanguardia a livello europeo, e forse mondiale. Qui la visione di un archivio unico dei dati dei pazienti ha guidato la definizione di infrastrutture nazionali sicure e scalabili e alcuni di questi paesi, come la Finlandia, stanno già implementando nuovi servizi ai cittadini come la ricetta elettronica che per un cittadino finlandese è possibile ottenere anche se si trova all’estero. Anche servizi di personalizzazione delle cure in base a informazioni genomiche o a Big Data analytics diventa possibile in un contesto come questo, con un beneficio netto a favore dei pazienti/cittadini e (non trascurabile) del bilancio sanitario complessivo dello Stato.
Centralità del paziente significa anche centralità dei suoi dati, e chi come nel caso dei paesi del Nord Europa, dispone già di archivi sanitari ben organizzati e strutture solide e affidabili, sta già iniziando a pensare a come far fruttare al massimo queste informazioni – una vera e propria miniera d’oro - per migliorare le cure al paziente e al tempo stesso creare nuovi business incrementali che possono solo aumentare la quantità e la qualità dei servizi offerti.
L’utilizzo degli archivi come base big data per svolgere analisi predittive è sicuramente una strada.
Ma le opportunità che la trasformazione in atto sul mondo della sanità sta portando offrono soluzioni e spunti in molte direzioni come ad esempio, nella zona di congiunzione tra il mondo della sanità e quello farmaceutico. Durante la fase dei test clinici, l’abilità di fornire dati sicuri e organizzati in forma digitale in near real-time da parte dell’ente di ricerca ospedaliero è fondamentale perché permette alla società farmaceutica di ridurre i tempi di immissione di nuovi farmaci sul mercato.
Non solo. Una volta immessi sul mercato, anche i processi di farmacovigilanza per un monitoraggio continuo sui farmaci beneficerebbero notevolmente da una comunicazione dei dati certa, sicura e near-real time.
Ma i vantaggi ci sono anche per gli enti ospedalieri che grazie a questi profitti incrementali possono continuare ad investire in qualità e servizi per i propri pazienti.
Altre opportunità arrivano anche in ambito prevenzione, con progetti di wellness e l’ausilio di wearable devices che possono essere associati a programmi di incentivi disegnati dalle aziende per i propri dipendenti ma anche da enti pubblici per diverse fasce di popolazione.
Prevenzione e uno stile di vita sano si traducono in cittadini-pazienti più attivi e spese ridotte per la cura di malattie croniche. Anche servizi di personalizzazione delle cure in base a informazioni genomiche o a Big Data analytics diventano possibile in un contesto come questo, con un beneficio netto a favore dei pazienti/cittadini e (non trascurabile) del bilancio sanitario complessivo dello Stato.
Quali altri trend osservate in ambito sanità ? Quali progetti di successo potete condividere ?
Una trasformazione evidentemente profondissima, perché tocca tutti gli aspetti esistenti: dal cambiamento culturale di tutti gli attori coinvolti, personale medico, vendor tecnologici e pazienti, fino alla trasformazione che riguarda le infrastrutture applicative.
Infrastrutture che se da una parte devono offrire caratteristiche di robustezza, sicurezza e scalabilità importanti, in grado di orchestrare la governance dei dati e delle informazioni dei pazienti fino ad abilitare un vero fascicolo sanitario elettronico nazionale, dall’altra dovranno rappresentare piattaforme abilitanti agili e veloci sulle quali gli attori della sanità possano sviluppare e vendere applicazioni e servizi ai pazienti.
Se trend, obiettivi e strategie sono simili, il loro grado di implementazione e le tattiche variano invece parecchio da paese a paese, a seconda del livello di maturità, delle infrastrutture già presenti sul territorio, e dell’approccio alla gestione delle informazioni:
• Nei paesi emergenti, dove le infrastrutture non esistono o quasi, ci sono i progetti di più ampio respiro a copertura regionale o nazionale. Questi paesi hanno il privilegio di poter scrivere su una pagina bianca e pensare (e non ri-pensare) ad una piattaforma sanitara abilitante completamente nuova in grado di offrire i servizi più evoluti proprio perché non hanno infrastrutture tecnologiche e culturali esistenti da modificare o smantellare.
Esempi di questi progetti si hanno nella regione di Gauteng in SudAfrica o in paesi come la Georgia.
• Nei mercati maturi invece la situazione è molto diversa, perché i servizi sanitari sono il risultato di stratificazioni tecnologiche, politiche e culturali di decenni che creano varianti e problematiche che spesso rappresentano barriere non facili da sormontare.
Di conseguenza si procede più lentamente, indirizzando le complessità per piccoli passi: che però se ben coordinati e ben implementati possono portare grande innovazione, risparmio sui costi e migliore qualità del servizio.
Anche in questo caso, innovare, semplificare e migliorare la qualità di cura è possibile, anche in presenza di budget ridotti e complessità esistenti: con coraggio e una visione chiara si possono raggiungere eccellenze come quelle della ASL Napoli 2 NORD , che partendo da una situazione quasi drammatica è riuscita a consolidare la propria struttura di PACS e ad implementare il dossier del paziente mettendosi così in condizione di offrire una gestione moderna ed efficace dei pazienti cronici sul territorio attraverso campagne di prevenzione.
• Una menzione a parte la meritano i paesi del Nord Europa, che nella mia esperienza rappresentano una avanguardia a livello europeo, e forse mondiale. Qui la visione di un archivio unico dei dati dei pazienti ha guidato la definizione di infrastrutture nazionali sicure e scalabili e alcuni di questi paesi, come la Finlandia, stanno già implementando nuovi servizi ai cittadini come la ricetta elettronica che per un cittadino finlandese è possibile ottenere anche se si trova all’estero. Anche servizi di personalizzazione delle cure in base a informazioni genomiche o a Big Data analytics diventa possibile in un contesto come questo, con un beneficio netto a favore dei pazienti/cittadini e (non trascurabile) del bilancio sanitario complessivo dello Stato.
Centralità del paziente significa anche centralità dei suoi dati, e chi come nel caso dei paesi del Nord Europa, dispone già di archivi sanitari ben organizzati e strutture solide e affidabili, sta già iniziando a pensare a come far fruttare al massimo queste informazioni – una vera e propria miniera d’oro - per migliorare le cure al paziente e al tempo stesso creare nuovi business incrementali che possono solo aumentare la quantità e la qualità dei servizi offerti.
L’utilizzo degli archivi come base big data per svolgere analisi predittive è sicuramente una strada.
Ma le opportunità che la trasformazione in atto sul mondo della sanità sta portando offrono soluzioni e spunti in molte direzioni come ad esempio, nella zona di congiunzione tra il mondo della sanità e quello farmaceutico. Durante la fase dei test clinici, l’abilità di fornire dati sicuri e organizzati in forma digitale in near real-time da parte dell’ente di ricerca ospedaliero è fondamentale perché permette alla società farmaceutica di ridurre i tempi di immissione di nuovi farmaci sul mercato.
Non solo. Una volta immessi sul mercato, anche i processi di farmacovigilanza per un monitoraggio continuo sui farmaci beneficerebbero notevolmente da una comunicazione dei dati certa, sicura e near-real time.
Ma i vantaggi ci sono anche per gli enti ospedalieri che grazie a questi profitti incrementali possono continuare ad investire in qualità e servizi per i propri pazienti.
Altre opportunità arrivano anche in ambito prevenzione, con progetti di wellness e l’ausilio di wearable devices che possono essere associati a programmi di incentivi disegnati dalle aziende per i propri dipendenti ma anche da enti pubblici per diverse fasce di popolazione.
Prevenzione e uno stile di vita sano si traducono in cittadini-pazienti più attivi e spese ridotte per la cura di malattie croniche. Anche servizi di personalizzazione delle cure in base a informazioni genomiche o a Big Data analytics diventano possibile in un contesto come questo, con un beneficio netto a favore dei pazienti/cittadini e (non trascurabile) del bilancio sanitario complessivo dello Stato.
Quali altri trend osservate in ambito sanità ? Quali progetti di successo potete condividere ?
Michele Vaccaro | Presale Director, EMEA EMC | Enterprise Content Division| @MicheleVaccaro
martedì 26 maggio 2015
EMCWorld 2015: Veni, Vidi, Vegas!!
Ed eccoci di ritorno da un altro EMCWorld!!
E' stata come sempre una fantastica esperienza con un sacco di ore passate con colleghi molto in gamba e la possibilità di discutere dal vivo di tecnologia e strategia con grandi menti :)
Una bella avventura anche sul piano personale: grazie alla simpaticissima aria condizionata di Hotel, casinò e taxi mi sono "gustato" un bel po' di giorni di febbre... ma per la tecnologia questo ed altro ;)
Veniamo alla tecnologia appunto!! Sono stati presentati moltissimi prodotti nuovi ed aggiornamenti su prodotti che ormai conoscete molto bene.
Ad altissimo livello ecco le news più importanti in sole 291 parole :P
- XtremIO 4.0: bigger, stronger e con scalabilità aumentata oltre ad una serie di innovazioni sulle snapshot e sull'interfaccia di gestione
- VMAX3: introduzione delle repliche SRDF, possibilità di aggiungere un nuovo tier di storage nel Cloud tramite CloudArray e la nuova tecnologia FAST.X. Il tutto reso ancora più semplice grazie alla semplificazione dell'interfaccia utente tramite tecnologie ViPR
- Federation Enterprise Hybrid Cloud 3.0: Una espansione delle possibilità della nostra "ricetta per l'Hybrid Cloud perfetto" ;)
- VxRack: una nuova infrastruttura convergente basata su storage software (ScaleIO) e server commodity
- vVNX: una versione virtuale (ie un bel .ova per VMware ;) ) della nostra piattaforma VNXe disponibile in modalità aperta per tutti
- ScaleIO: disponibile in download libero ed illimitato per un utilizzo in ambienti di test
- DSSD: una nuova piattaforma storage, veloce quasi quanto la RAM all'interno dei vostri server pronta per tutta una nuova serie di workload (un esempio molto interessante QUI )
- Project Caspian: un progetto (ie non ancora generally available) per un software in grado di creare una piattaforma basata su hardware commodity e software OpenStack based adatta a ospitare applicazioni di nuove generazione
- OnRack: uno sottile strato software in grado di gestire risorse hardware ed effettuare il deploy di sistemi operativi ( e altro!! Stay tuned ;) ) su server, JBOD e apparati di rete. Per darvi un'idea Onrack agisce ancora prima di installare ESXi o altri hypervisor
- VNXe All Flash: per non lasciare nessun datacenter (nemmeno il più piccolo!!) senza uno storage All Flash
- CoprHD: una versione Open Source del nostro ViPR Controller (l'orchestratore per storage EMC e non solo, completo di self service portal per fare provisioning su ogni tipo di storage)
- Project Falcon: l'annuncio di una versione virtualizzata (un altro .ova VMware :P ) della nostra piattaforma di Backup Appliance più famosa DataDomain
lunedì 25 maggio 2015
EMC AL FORUM PA 2015 PER UN’AGENDA DIGITALE EFFICACE
Molte persone oggi sono pessimiste
sull’Agenda Digitale, convinte che sia un sogno troppo ambizioso per un paese
che negli ultimi venti anni ha mostrato una forte riluttanza in investimenti
per modernizzare i processi industriali ed amministrativi. In Italia abbiamo
un’opportunità unica di invertire il trend, partendo proprio da questa arretratezza.
Certo, occorre aumentare le competenze digitali di una classe imprenditoriale
forte e capace, creando un nuovo ecosistema con le esperienze di giovani
imprenditori innovativi. Allo stesso tempo è necessario sviluppare le competenze digitali
nel pubblico (a partire dalla classe dirigente), che deve essere incentivato e
premiato a promuovere il patrimonio italiano, indiscusso, che proprio
attraverso il digitale può essere reso più attrattivo nell’economia globale.
venerdì 22 maggio 2015
Rainbow ha scelto EMC Isilon
Rainbow CGI, leader europeo nella produzione animata per bambini, ha scelto l'affidabilità e la flessibilità offerte dalla soluzione Isilon di EMC per la gestione dei propri dati.
L'IT Director di Rainbow CGI racconta come la soluzione NAS Scale-Out di EMC, Isilon, sia risultata perfettamente in linea con le esigenze della sua organizzazione.
Per maggiori informazioni sulle soluzioni EMC Isilon visita il sito http://bit.ly/1AYIUTr
mercoledì 15 aprile 2015
EMC TV - Seconda Puntata: VSPEX BLUE
Dal 3 Febbraio EMC ha presentato il VSPEX BLUE, la nuova Hyper Converged Infrastructure basata sulle specifiche di EVO:RAIL di VMWARE!!!
Finalmente con una soluzione semplice da gestire, totalmente Software Defined, i clienti hanno a disposizione una piattaforma scale-out per i loro ambienti virtualizzati, dove computing, network e storage sono totalmente integrati in un'unica soluzione!
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