venerdì 13 giugno 2014

... Le macchine virtuali proliferano? Mmmmh backup 'fai da te' ?' No EMC + VMware ?

" Niente paura la via semplice alla protezione degli ambienti virtuali è servita!"


" ... e adesso dove e come salvo tutte queste Virtual Machines! Chi glielo dice a quei due che ho bisogno di altri dischi!Guarda che faccie appese... da tape. Questo si che è un bel grattacapo"

Dopo anni passati ad assistere i nostri clienti nel fornire loro le migliori strategie e soluzioni di protezione per gli ambienti virtuali in particolare VMware, ancora oggi, parlandoci in varie occasioni, riscontro l'annoso problema dell'approccio reattivo.



Per approccio reattivo intendo quello di adattare soluzioni "legacy" o più semplicemente ereditate da un modello fisico di protezione 'pre-virtualizazzione', realizzato da software di backup che non nascevano per ambienti virtuali e pertanto completamente inadeguati a gestire in maniera efficiente e dinamica i flussi di salvataggio e ripristino molto peculiari di tali ambienti.

Come conseguenza questi software oggi "mostrano il fianco" quando occorre scalare o fornire prestazioni adeguate senza impattare sui cicli di produzione e quindi sul business.

Per scendere nel pratico per i fornitori di soluzioni non è inusuale sentirsi dire dagli addetti ai laovri affermazioni quali "...ormai ho decine se non centinaia di macchine virtuali Windows o Linux con agent di backup installato al livello di singola macchina, impossibile andare avanti così! Ma all'inizio quando avevo solo alcune VM's, il backup era perfetto ed anche il ripristino... tutto nei tempi"

Molti si riconosceranno in questo e non c'è nulla di male... Ciò è dovuto alla crescita esponenziale di macchine virtuali che per vari motivi non ha visto un adeguamento delle soluzioni di backup e ripristino in grado di crescere col crescere dei carichi di lavoro e le moli di dati gestite ormai in tali ambienti.

Si... Si... lo so... Gli addetti ai lavori risponderebbero che ormai ci sono sul mercato buone soluzioni orientate al backup/recovery di ambienti VMware con adeguate prestazioni e ottimo rapporto qualità prezzo. Vero! Però... se ho acquistato la miglior tecnologia di virtualizzazione... Che tiene in piedi il mio IT e sopratutto a cui ho affidato il business della mia azienda... Perchè non "giocare in casa". Già! vediamo cosa abbiamo in casa VMware

VMware ha scelto di integrare nelle proprie suite enterprise vSphere VDP - vSphere Data Protecion.
VDP è una Virtual Appliance di backup basata sulla ormai più che comprovata tecnologia di de-duplica sorgente Avamar di EMC con capacità di replica.  VDP è gratuito ed è fornito con le versioni ESSi e successive di vSphere

Il suo fratello maggiore è a pagamento e si chiama VDP-A - vSphere Data Protection Advanced. Vediamo di seguito perchè "Advanced" e quali sono le differenze tra le due edizioni.

Ma vediamo un pochino più in dettaglio come funziona VDP e cosa significa la capacità di replica verso Avamar di entrambe le versioni di VDP. Vedremo inoltre come VDP-A si integra a Data Domain per aumentare il livello di protezione degli ambienti virtuali:
vSphere 5.1 ha introdotto VDP vSphere Data Protection quale nuova soluzione di backup e recovery basata su tecnologia Avamar per ambienti vSphere.

Due sono le edizioni disponibili con le seguenti caratteristiche principali:

VDP – disponibile senza costi addizionali con versioni di vSphere ESS+ e successive
  • Deployed as a virtual appliance Distrubuita come virtual appliance
  • Backup agent-less al livello di immagine su disco
  • Gestione diretta da vSphere Web Client
VDP Advanced – prodotto venduto separatamente da vSphere
  • All VDP features and capabilities, plus… tutte le caratteristche di VDP, più
  • Scalabile fino a 4 volte grazie ad una virtual appliance in grado di indirizzare maggiore capacità
  • Agent-based backup/recovery per Exchange,SQL e SharePoint
VDP è stato progettato da zero per integrarsi perfettamente con vSphere e consente di semplificare le attività di backup e ripristino per l'amministratore gestite direttamente dal client vSphere Web, VDP fornisce una GUI comune che è intuitiva e wizard-driven. I processi di backup vengono assegnati alle macchine virtuali o a VM container. VDP consente inoltre il pieno recupero VM o anche utenti finali di ripristino a livello di file.


Alcune novità dell'ultima release di VDP:

  1. Restore diretto su host anche se vCenter Server non è disponibile
  2. Backup e ripristino con  granularità .vmdk
  3. Detachable/remountable storage di backup consente di ripristinare i backup di una macchina virtuale diversa se l'originale non è più disponibile.
Sebbene entrambe le edizioni garantiscano già "localmente" ad un ambiente vSphere il più alto e sofisticato livello di protezione completamente integrato, come nella migliore tradizione EMC e per rispondere alle esigenze di protezione di business, VDP/VDP-A sono nativamente in grado di replicare verso un repository remoto basato su Avamar (VDP-A di base è in grado di replicare anche verso un'altra istanza VDP-A).



Questo approccio abilità l'amministratore di vSphere in maniera semplice ed immediata ad aggiungere un livello di protezione maggiore in modalità Disaster & Recovery dei set di backup ,semplicemente attivando la caratteristica nativa di replica di VDP verso un sito remoto dove presente Avamar. Tale sito può essere anche quello di un service provider che offre servizi di remote vaulting basati su tecnologia Avamar. La replica è basata anch'essa su tecnologia di deduplica Avamar e a regime il dato replicato non occupa mediamente più del 5% della larghezza di banda disponibile rispetto ad un cosidetto "trasferimento di un full equivalent"

Il vero salto di qualità in termini di protezione remota (D/R) dei dati di backup e data mobility è invece garantito con VDP-A e Data Domain. VDP-A grazie a DDBoost è in grado di scriver/leggere nativamente i dati su/da sistemi Data Domain. Nello schema seguente si rappresenta l'integrazione tra le soluzioni con replica de-duplicata attiva e bidirezionale.



Per quale motivo estendere le capacità di replica di VDP-A verso Avamar e/o Data Domain?

Proteggere l'eventuale investimento di un cliente che già adotta Avamar come software e repository di backup con deduplica sorgente piuttosto che Data Domain già presente per il backup con deduplica target al livello di  Data Center.
  • Aprire l'infrastruttura di backup VDP di vSphere ad essere cloud ready potendo infatti la replica destinata ad un provide di servizi (anche aziendale - private/hybrid cloud).
  • Aumentare i livelli di sicurezza e scalabilità dello storage di protezione del dato di backup VDP-A può indirizzare al massimo fino a 8 TBs e gestire alcune centinaia di VMs in termini di backup/recovery. La capacità di scrivere e replicare via DDBoost su sistemi Data Domain estende letteralmente lo spazio di deduplica a capacità logiche deduplicate di decine di PBs, mantenendo  al contempo i dati costantemente sotto stretto controllo di integrità per una garanzia perenne di ripristinabilità (Data Domain Invulnerability Architercure - DIA ).
  • Liberare risorse di storage preziose per la produzione (Datastore).
  • Aumentare le performace di backup/recovery grazie all'integrazione nativa con vSphere e con le API di protezione dei dati nonche' l'uso ottimizzarto di CBT (Change Block Tracking).
  • Riduzione degli impatti computazionali e di rete grazie all'efficiente algoritmo di deduplica
  • Avere uno storage pool unificato per tutte le VM e le relative repliche amplificando cosi' l'effetto di de-duplica (Global Deduplication)
L'esistenza di differenti livelli di soluzione integrate con il mondo virtuale è funzione della 'value proposition' tipica di VMware + EMC che consente alle aziende di modulare gli investimenti inerenti la protezione degli ambienti virtuali, in maniera molto peculiare e mirata, ma sopratutto aperta alla logica di servizio e del Cloud senza costi aggiuntivi avendo "embedded le capacità di replica de-duplicata e consistente dei dati di backup"

La tabella che segue offre una sintesi delle differenze tra VDP / VDP-A / Avamar con le relative intersezioni relative alle tecnologie di replica supportate utile ad individuare la corretta selezione e quindi l'investimento più adeguato. Per l'integrazione con Data Domain a titolo di esempio viene citato il modello DD2500 che scala sino a 133TB utili di spazio di de-duplica ( da 1.3 a 6.5 PB logici considerando valori da min 10x a max 50x di fattore di de-duplica):



Conclusioni: Facile? Senz'altro. Il grattacapo è risolto: Se con VDP è possibile a costo zero proteggere e replicare le immagini delle VMs in modalità ottimizzata e de-duplicata. 

Con VDP-A è disponibile più spazio indirizzato per il salvataggio delle VM's (fino ad 8TBs) e la possibilità di proteggere sino ad un massimo di 400 macchine virtuali per VDP-A ed estendere sino all'ordine di migliaia, i TB di de-duplica disponibili quando integrato con Data Domain

Di seguito una tabella riepilogativa delle caratteristiche e dei vantaggi di VDP-A



Davide Codagnone 

Senior System Engineer
DPAD Data Protection & Availability Division

EMC Computer Systems Italia S.p.A.































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