venerdì 14 novembre 2014

SnapVX – La replica locale più semplice, scalabile e flessibile del nuovo VMAX3. Un’approccio visuale




In questo post prenderemo in esame la nuova tecnologia di replica locale introdotta con il VMAX3 chiamata SnapVX e vedremo la sua gestione dalla GUI del software di Unisphere (storage management). 

Il meccanismo di replica locale (Point in Time copy) o SnapVX è stata riprogettato per VMAX3 con un'attenzione alla riduzione dell'impatto sull’infrastruttura, all'aumento della scalabilità ed al miglioramento della facilità d'uso. Tra le varie nuove funzionalità, SnapVX supporta un elevato numero di copie logiche, permette di dare un nome ad ogni copia logica e consente inoltre di effettuare snapshot di un intero gruppo di volumi host (Storage Group) con un unico comando. Indipendentemente dal numero di snapshot, la nuova tecnologia SnapVX  ha un effetto trascurabile sulla occupazione di spazio cache e disco e sulle prestazioni dell’array. Tutte queste caratteristiche significano grandi vantaggi per ambienti applicativi quali Oracle o SAP. 
 
In un ambiente “mission critical” come Oracle o SAP,  di solito c'è una copia dei dati di produzione e forse decine di copie degli stessi dati per test / sviluppo, ecc.   Questa nuova tecnologia, sfruttando efficientemente lo spazio con snap di tipo thin e con la possibilità di costruire dei cloni a partire dagli snapshot, abilita nuovi utilizzi della replica locale che non erano  disponibili prima di SnapVX.  Ora è possibile supportare contemporaneamente i requisiti di backup, la creazione di  copie snap o cloni per gli ambienti  di test, sviluppo, etc senza impattare la produzione.






SnapVX  sostituisce il ben conosciuto EMC TimeFinder con snapshot che esistono come versioni all’interno del volume sorgente. Queste snap utilizzano una quantità minima di cache in quanto fanno parte del volume sorgente: le scritture vengono fatte in nuove tracce di tipo thin. Le dimensioni delle tracce (track) di cache e disco nel VMAX3  sono pari a 128KB.

La gestione degli snapshot con SnapVX  è molto semplice in quanto le snapshot non hanno bisogno di essere per forza accoppiate ad un altro volume target. In altre parole, 
solo quando vi è la necessità per l'applicazione di utilizzare i dati point-in-time (snap), vengono create dei collegamenti (link) al volume/volumi da presentare agli host. 

È possibile dare dei nomi alle snapshot, indicarne il tempo di validità (expiration) per poi essere automaticamente eliminate; infine è possibile  effettuare il restore di  gruppi di volumi in una singola operazione.

Vediamo ora come esempio pratico la gestione degli snapshot dalla GUI del software EMC Unisphere.

Nella schermata iniziale o dashboard di Unisphere è possibile visualizzare tutti i sistemi che si hanno in  gestione. Selezionando uno di questi VMAX (il primo nel nostro esempio), è possibile giungere ad una ulteriore schermata o cruscotto dove possiamo visualizzare tutte le informazioni di alto livello del sistema selezionato (capacità, status, panoramica dell'hardware, etc).


Per gestire le snapshot basta andare alla sezione “Protezione dei Dati” della GUI di Unisphere. 


Questa sezione visualizza le informazioni sul numero totale di “storage groups” (volumi visibili agli host ), volumi protetti remotamente (SRDF, mirror a distanza), volumi protetti localmente (SnapVX, point-in-time) ed eventuali volumi non protetti.

  

Per creare una snapshot si deve selezionare il volume o il gruppo di volumi host che si vogliono proteggere, in questo caso il gruppo Oracle_DB, e poi semplicemente fare click sul pulsante "Protect".  A questo punto viene visualizzata una procedura guidata che ci permette di selezionare il tipo di protezione (remota / SRDF  oppure locale / SnapVX).  Dopo aver dato un nome ad una snapshot è possibile assegnare una sua data di scadenza (expiration date).

La creazione della copia Point-in-Time (snapshot) con SnapVX è immediata. Notate come questa sezione della GUI è un wizard di tipo "Application Centric"






Si noti che nella finestra "Protezione dei Dati" il gruppo di volumi Oracle_DB ora è protetto.



Adesso, per rendere visibile (mount) questo snap ad un host, è sufficiente eseguire un collegamento (link).


L’operazione di collegamento (link) consente di creare un nuovo volume  oppure utilizzare dei volumi già esistenti ai fini di presentare il “linked volume”, cioè lo snap all’host scelto.     




Per rimuovere questo collegamento all'host,  l'unica operazione che dobbiamo fare è quella di "un-link”. 

Riassumendo, SnapVX è una soluzione di replica locale specificamente progettata per creare senza interruzioni snap di dati critici. Con SnapVX non è necessario precissare dei volumi target oppure coppied di sorgenti/destinazione quando si crea uno snapshot. Solo quando vi è la necessità per l'applicazione di utilizzare i dati point-in-time (snap), vengono creati dei collegamenti (link) al volume/volumi da presentare agli host. Quando ci sono più snap dello stesso volume sorgente e l'applicazione ha bisogno di trovare una particolare copia point-in-time (snap) per l'accesso host, è possibile collegare e ricollegare fino a quando lo snap desiderato viene presentato all'host. Tutte queste attività vengono fatte in modo semplice con l'utilizzo di Unisphere.

 Le nuove funzionalitàdi SnapVX, la sua flessibilità e scalabilità consentono all'IT manager ed alle applicazioni di sfruttare al meglio la tecnologia delle "Point-in-Time copy" (snap). 

Link di approffondimento:

Agostino Brunamontini
CTD (Core Technologies Division) Specialist

agostino.brunamontini@emc.com



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