Finita la spesa
al Supermercato il desiderio maggiore del Cliente è quello di pagare
velocemente e potersene tornare a casa il prima possibile; ed è proprio in
quest’ottica che la scelta della fila a cui accodarsi tra le n casse del
supermercato diventa cruciale e decisiva.
A questo punto
immaginate un Cliente che senza neanche riflettere si accoda alla prima fila
che incontra; al contrario immaginate un secondo Cliente, più smaliziato, che
in pochi secondi, dopo un rapido sguardo esplorativo, sceglie deliberatamente di
mettersi in coda in una specifica fila dopo aver tenuto in considerazione il
numero di persone nelle diverse file, la loro età (le persone anziane
impiegherebbero certamente più tempo nel trasferire le cose acquistate sul
nastro trasportatore), il numero e la dimensione dei “pezzi” all’interno dei
vari carrelli o dei cestini, etc..
Nella maggioranza
dei casi il secondo Cliente impiegherà certamente meno tempo e lasciando il supermercato
si compiacerà con se stesso per la scelta fatta in precedenza.
Questo è un
ottimo esempio per fare riflettere gli Storage Admin e gli IT Architect sull’importanza
della giusta scelta del Software di MultiPath, di quel software che spesso è il
primo elemento che viene sacrificato per mancanza di budget e che potrebbe
ovviare o ridurre al minimo a eventuali problemi dovuti a traffico eccessivo, Path
non disponibili, HBA guaste, etc..
Secondo
“letteratura” i SW di MultiPath possono essere di tre tipologie differenti:
- Active-active: le richieste di I/O possono essere inviate a una LUN mediante qualsiasi porta e path
- Pseudo Active-Active: noto anche come ALUA (Asymmetric Logical Unit Access), i dati possono essere trasferiti mediante qualsiasi percorso, tuttavia se quello utilizzato non è ottimale, viene generato un trespass della LUN da uno storage processor ad un altro.
- Active-Passive: i dati utilizzano un percorso active e uno passive e, in caso di errore, si abilita il path passive
Ogni tipologia di
multipath, ha tipicamente diverse Path Selection Policy (PSP). Ad esempio
VMware permette all’amministratore di scegliere tra 3 policy PSP:
- Fisso: i dati vengono inviati nel percorso ottimizzato;
- MRU (Most Recently Used): i dati vengono inviati su un path fino a quando questo risulta disponibile. Quando il path è in failure, i dati vengono inviati sul path passive.
- RR (Round Robin): Viene inviata una quantità fissa di dati verso un path. L’algoritmo ogni volta sceglie un path differente in maniera sequenziale.
I SW Nativi di
MultiPath (MPIO) sono offerti gratuitamente all’interno dei diversi sistemi operativi
degli host e sono semplici da utilizzare. Tuttavia non forniscono un
bilanciamento del carico proattivo e gli amministratori sono costretti ad assegnare
manualmente un determinato path per LUN. Questo inevitabilmente può creare uno
sbilanciamento tra i path perché le LUN avranno in generale workload differenti.
All’interno di un
DataCenter si hanno generalmente più sistemi operativi (Windows, Linux, AIX,
VMware, etc..) e quindi inevitabilmente più software MPIO. Ognuno di questi avrà
i suoi comandi, policy e relativa configurazione.
I Native MPIO
utilizzano il Round Robin come PSP e di conseguenza:
- Non sono prese in considerazione le code
- Non sono considerate le attività sugli storage e sulla SAN
- Non viene esaminato preventivamente lo stato di un path (available o failure)
Caratteristica
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PowerPath
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Native MPIO
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Intelligent
Load Balancing
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Usa tutti i Path disponibili. Il bilanciamento del
carico viene fatto in maniera intelligente tra i Path, considerando il carico
su ciascun Path. I Path vengono trattati secondo il loro stato.
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Utilizza solo il PSP Round Robin ovvero usa tutti i
Path in una configurazione statica e considera tutti i Path come equivalenti (No intelligence)
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Fault
Intelligence
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Identifica dinamicamente quali sono i Path in failure e
redirige le I/O verso il Path disponibile.
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I cambiamenti di stato dei Path non sono dinamicamente
identificati. Con l’unica Path
Selection Policy (PSP) Round Robin, si possono selezionare “n” Path in
failure prima di identificare il Path disponibile.
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Optimized
VNX and VMAX Algorithms
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Su VMAX o VNX fornisce il load balancing ed il failover
per Path multipli e gestisce il routing intelligente tra i Path analizzando:
numero, size, throughput e I/O type e ritardi nelle code.
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Non ha specifici algoritmi per VMAX o VNX e utilizza il
solo algoritmo di Round Robin
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Le differenze tra i Native MPIO (NMP) e la soluzione EMC
PowerPath, porta inevitabilmente ad avere sensibili differenze di performance.
All’interno di un ambiente VMware, ESG (Enterprise
Strategy Group) ha potuto registrare interessanti differenze prestazionali tra
l’NMP di VMware e EMC PowerPath/VE (Virtual Edition).
L’ambiente di test è stato il seguente:
ESG Lab ha generato diversi workload attraverso Iometer:
file serving, Exchange database, e 8K OLTP su entrambi I server, uno
configurato con PowerPath/VE e l’altro con NMP. Allo stesso tempo, per creare
contesa tra le risorse, sono stati generati carichi di backup su 5 Windows
Servers. A fronte di questa contesa, PowerPath/VE ha ogni volta determinato il
path corretto, mentre l’NMP server, ha utilizzato il suo PSP Round Robin:
Gli stessi test sono stati svolti anche simulando sui
server primari workload di tipo Decision Support, Exchange log, e
Video-On-Demand. È stato rilevato il throughput rispetto a eventi comuni come
il downloading di file di grandi
dimensioni che generalmente degradano le prestazioni
dell’infrastruttura. Di seguito i risultati:
A valle di quanto
evidenziato, la conclusione è di conseguenza semplice: non trascurare la scelta
del software di MultiPath! In generale, oltre alla continuità operativa
garantita nel caso di Path indisponibili, le infrastrutture IT, grazie
all’utilizzo di PowerPath, non potranno che trarne giovamenti da un punto di
vista prestazionale.
Buona Spesa a Tutti!!!
Gianluca
Carbone (Account
Systems Engineer) - Twitter
@GLCarbone
Diego Ricci (Account Systems Engineer) - Twitter @Dieguito83
Diego Ricci (Account Systems Engineer) - Twitter @Dieguito83
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