venerdì 28 marzo 2014

Il tesoro nascosto





Ci piace andare diritti al punto. I dati sono li, aspettano solamente che la fantasia di ognuno di noi li chiami. Giah… è proprio così. Oltre a quello che è il loro impiego “standard”per far sì che i premi assicurativi siano pagati, che i tir escano dal magazzino sapendo dove devono andare, che gli stipendi di tutte le aziende siano erogati, che le analisi mediche siano effettuate, che gli appalti possano partire etc..etc… esiste una funzione sociale delle informazioni che i dati racchiudono in modo quasi geloso. E’ comunque una gelosia che nasce dal limite che poniamo alla nostra fantasia (What CIO need to know). Sì, direte voi, c’è anche il limite infrastrutturale della rete per far si che tutta questa mole di dati possa essere messa più o meno contemporaneamente a disposizione, ma lo porrei in secondo piano seppur vitale all’innesco. 

Ciò che è primario, per ogni segmento industriale, è mettere a disposizione servizi nuovi fino a ieri neanche lontanamente immaginabili per far si che se ne tragga un beneficio reale nella vita di tutti i giorni, con la conseguenza che tutto diventa più snello creando anche notevoli risparmi alla collettività. Quando si parla di funzione sociale, s’intende un servizio che risolva o almeno riduca problemi apparentemente irrisolvibili o che generi nuove possibilità per ognuno. (BIG DATA)




Immaginate che le informazioni appena citate, corroborate da altre provenienti dagli strumenti comunemente chiamate scatole nere, aiuterebbero in modo decisivo a prevenire gli incidenti. Eh si…per un viaggio effettuato in un percorso a rischio più elevato il tempo continuativo alla guida deve essere inferiore a quello di un percorso a rischio più basso… è la tensione al volante ad essere diversa. Incrociando i dati della scatola nera con quelli che danno il rischio del percorso, si ottiene un coefficiente per cui si comunica al guidatore via sms (rigorosamente vocale e da navigatore) che è meglio fare una sosta fra trenta minuti piuttosto che tra un’ora. (What is a Data Lake). 

Poi, va anche bene che durante il viaggio mi compaia sul mio iphone che il bar Uncino della località “L’Isola che non c’è” offre il caffè gratis ai primi 20 clienti….




Abbiamo dato sfogo alla fantasia, ma è un’immaginazione reale, siamo vicini al possibile e non all’impossibile. E abbiamo parlato di un solo segmento, quello dei trasporti il cui beneficio primario sull’individuo nell’applicazione concreta e con il fine descritto dell’esempio fatto, si ripercuoterebbe positivamente sulla sanità (meno incidenti), sui bilanci delle regioni (meno cure). Tutto questo non è un tesoro nascosto? 

La tecnologia lo permette e, a differenza del classico data warehouse, le fenomenologie sono tutte da scoprire in quanto c’è la possibilità di non essere legati a ricerche vincolate alla categoria del dato, ma si può spaziare scoprendo quindi relazioni nuove tra cose apparentemente lontane tra loro.


Ezio Falcione EMC Sr. Systems Engineer
Alessio Nuzzi EMC Sr. Systems Engineer

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