martedì 13 gennaio 2015

EMC ScaleIO: Hyperscale Storage basato su commodity hardware

Dato il crescente interesse riscontrato dall’interazione con clienti e partner circa le soluzioni storage Software-Defined, abbiamo deciso di illustrare brevemente le caratteristiche principali della soluzione “Server-Based” SAN EMC ScaleIO con un breve rimando a quelle che sono le differenze sostanziali con la soluzione VMware vSAN.

Di seguito è raffigurata l’architettura logica della soluzione ScaleIO con riferimento particolare alle due componenti principali ScaleIO Data Client e ScaleIO Data Server.



Scale IO Data Client: 

consiste in un block device driver che espone i volumi alle applicazioni, esso viene eseguito localmente sugli application server che richiedono un accesso a storage a blocco. 




ScaleIO Data Server:

Il secondo dei due componenti principali della soluzione è il Data Server “SDS” (o Scale IO data path). Le istanze del SDS sono eseguite su tutti i server che contribuiscono alla creazione degli storage pool all’interno della virtual SAN ScaleIO . Il ruolo del SDS è quello di erogare I/O operation in risposta alle richieste del Data Client presente all’interno del cluster.




La soluzione per ambienti VMware:

Per ambienti VMware , ScaleIO utilizza un modello simile a un virtual storage appliance (VSA) denominato ScaleIO VM o SVM. Questo è una virtual machines dedicata per ogni host ESX che contiene sia il Data Server sia il Data Client. Le VMs dell’host, così come illustrato in figura, hanno accesso allo storage


Ambienti Eterogenei:

Per ambienti Non-VMware inclusi Citrix XenServer, Linux KVM, e Microsoft Hyper-V l’approccio è identico al caso in cui siamo in presenza di server fisici.
SDS e SDC risiedono entrambi nell hypervisor, nulla viene installato a livello guest ed essendo installato nell’ hypervisor non c’è dipendenza dal sistema operativo.




La soluzione ScaleIO inoltre è in grado di offrire tutta serie di features che consentono un controllo completo in termini di performance e capacità.
  • I Protection Domain: consentono l’isolamento dei server e i data set,  è possibile a seconda delle esigenze definire specifici SLA 
  • Storage Pool: possono essere usati per la creazione dei diversi tiering e per data segregation.  Dati per i quali viene richiesto spesso l’accesso possono essere salvati in pool aventi dischi flash mentre i dati meno acceduti su supporti capacitivi e meno pregiati
  • Quality of Service: è possibile stabilire un limite di IOPS o banda per ogni utente. Il “limiter” permette di controllare la distribuzione delle risorse e quindi prevenire eventuali scenari di application “hogging”.
  • Writable Snapshots: snapshot scrivibili per il data backups.



Insieme al crescente interesse per soluzioni Storage Software Based, stiamo assistendo anche ad un  crescente esigenza di chiarezza in merito alle differenze fra le diverse tecnologie attualmente presenti sul mercato. In particolare riceviamo una grande quantità di domande da parte dei nostri clienti circa le differenze tra la soluzione EMC ScaleIO e Virtual SAN di VMware .

In particolari ScaleIO e vSAN si caratterizzano per due approcci differenti in riferimento al tema del SDS:
  • ScaleIO è una soluzione server-based storage altamente scalabile (da 3 a migliaia di nodi per datastore) per piattaforme eterogenee, Hypervisor e server fisici.
  • vSAN è una soluzione sviluppata specificamente intorno a vSphere (vSphere cluster) quindi è specifica per ambienti VMware. In termini di scalabilità vSAN è stata pensata per gestire alcune decine di nodi, e quindi indirizza ambienti pìù limitati rispetto a ScaleIO.




Per ulteriori approfondimenti e dettagli: http://www.emc.com/storage/scaleio/index.htm





giovedì 8 gennaio 2015

Scarica gratuitamente EMC RecoverPoint for VMs



Carissimi Clienti e amici di EMC Geek, BENVENUTI nel 2015 !!!!

Con piacere apriamo questo nuovo anno con un regalo: RecoverPoint per Macchine Virtuali (RP4VMs) è ora scaricabile gratuitamente dal link seguente    Scarica RP4VM

E’ il primo regalo del 2015 e molti altri seguiranno.

Su EMC Sofware Downloads ci sono già diversi SW disponibili per il download gratuito (tra questi ricordiamo in particolare EMC ViPR) e RP4VM è l’ultimo ad aggiungersi……..per il momento.

RP4VM fornisce la replica locale e remota, sincrona o asincrona, in combinazione con protezione continua dei dati per il recupero di Virtual Machines (VM) a qualsiasi punto di ripristino nel tempo, con un’orchestrazione integrata di Disaster Recovery automatizzato. RecoverPoint for VMs porta con se le caratteristiche avanzate di tipo enterprise proprie di EMC RecoverPoint.

Di RP4VM abbiamo già parlato nel post di Agosto “EMC RecoverPoint for Virtual Machines” e ulteriori informazioni potete trovarle nella pagina del prodotto: http://italy.emc.com/storage/recoverpoint/recoverpoint-for-virtual-machines.htm

Quindi non vi resta che fare un “giro di prova” scaricando EMC RecoverPoint perVM 4.2 senza alcun costo e senza limiti di tempo per l'uso in ambiente non di produzione. 

Per il supporto è disponibile la Community EMC RecoverPoint attraverso la quale potete accedere alla documentazione, alle FAQ e alla prima formazione. È inoltre possibile partecipare alle discussioni degli utenti per ottenere una visione più completa della ultime funzionalità di RP4VM. 

Per questo il nostro invito è: Scaricatelo, Provatelo, Partecipate alla Community, Condividete. 

Se poi, dopo averlo provato, vi avrà convinto e vorrete metterlo in produzione non vi resta altro da fare che acquistarlo, per avere il supporto  fondamentale per qualsiasi cosa vada in produzione.


Post pubblicato da:

Luigi De Meo
Advisory Systems Engineer
@geniusbee

mercoledì 31 dicembre 2014

EMC SourceOne per un SANO Email Management

I dati..

Secondo le recenti ricerche fatte da “The Radicati Group”, il numero di account mail Worldwide ha raggiunto più di 4.1 miliardi nel 2014 e si stima crescerà fino a 5.2 nel 2018; anche il numero di utenti, tra consumer e business, crescerà in maniera sensibile, passando da 2.5 miliardi nel 2014 a 2.8 miliardi nel 2018. Vengono poi spedite quotidianamente più di 196 miliardi di mail di cui 108 sono scambiate tra utenti business. Inoltre mediamente al giorno un utente business invia 85 mail e ne riceve 36.

La mia esperienza..

Questa crescente quantità di mail, sia in numero che in dimensione, sta causando delle difficoltà sia per gli utenti che per le aziende che ne devono gestire la mole. Se penso alla mail privata, rabbrividisco.. è vero lì un gran numero di mail è solo SPAM e per fortuna ho dei meccanismi automatici che mi permettono di spostare tali mail in cartelle specifiche, però che strazio vedere quella casella sempre intasata e così lenta.. e poi, davanti a quella casella mi sento una sarta, sempre taglia e cuci per riuscire a star dentro a quei maledetti Giga a disposizione. Se poi cancello una mail e la voglio recuperare? Lì è un vero proprio cinema, contatto tutti i livelli di supporto possibili, e spesso quello che succede è che non posso recuperarla!! E se penso a quella del lavoro? Se penso a quella del lavoro ho una percezione diversa.. la mia casella di posta EMC non è mai intasata nonostante le centinaia di mail ricevute al giorno e posso sempre recuperare le mail anche di diversi anni fa.. Una volta ho anche cancellato per errore una mail e.. et voilà in pochi minuti avevo di nuovo la mia mail a disposizione!! Come mai il mio rapporto con la casella di posta EMC è così SANO? L’unica cosa che noto è un’iconcina diversa su alcune mail, ma niente più!

Se penso ad EMC che ha più di 60.000 dipendenti, posso immaginare che l’azienda si trovi a dover affrontare una mole di mail di più o meno 6 milioni al giorno. Se ipotizzo poi che mediamente una mail su dieci pesa 1MB ciò significa che l’azienda si trova a dover immagazzinare 600GB al giorno ovvero più di 200TB l’anno!

martedì 30 dicembre 2014

EMC XtremIO ora anche l’IN-LINE COMPRESSION !!!

EMC XtremIO ora anche l’IN-LINE COMPRESSION !!!

Da oltre un anno è in General Availability la soluzione All Flash Array EMC XtremIO le cui caratteristiche distintive sono le seguenti:   
  • Architettura Scale Out
  • Prestazioni costanti (High Performance & Low Latency) sempre
  • Storage Efficency ottenuta da Data service sempre attivi (Thin Provisioning & In-line Deduplication)
  • Space Efficency (less foot-print & low P&C)
  • Semplicità di Gestione (no Tuning)
  • Sistema di Data Protection avanzato (in grado di supportare fino a 5 dischi guasti per X-Brick)
La soluzione EMC XtremIO si presta per i seguenti “Use Cases”:
1. Database, OLTP & Analytics
  • Enterprise Scalable (>500 utenti)
  • Citrix XenDesktop & VMware View
  • Desktop-as-a-Service (DaaS)
2. Virtual Desktop Infrastructure -VDI

  • Enterprise Scalable (>500 utenti)
  • Citrix XenDesktop & VMware View
  • Desktop-as-a-Service (DaaS)
3. Virtual Servers Infrastructure

  • Private Cloud consolidation
  • Mission-critical app virtualization
  • “Tier 0” SLA
Tra Settembre e Dicembre 2014, EMC ha introdotto due importanti enhancement del sistema Operativo di XtremIO che aumentano notevolmente il ruolo dell’All Flash Array all’interno del Data Center, ovvero:

In-line Compression: Questa funzionalità prevede la compressione in-line dei data precedentemente deduplicati dal sistema stesso. Questo tipo di funzionalità da grossi benefici soprattutto nell’ambito DataBase dove la deduplica non riesce a garantire risultati elevati. In questa maniera l’efficenza Storage ottenuta come composizione del “fine” Thin Provisioning @4KB, In- Line Deduplication ed In-Line Compression permettono facilmente di raggiungere valori almeno di 5x.


Scalabilità: E’ stato elevato a 6 il numero massimo di X-Brick che si possono interconnettere tra di loro in modalità Scale-Out. Considerando che ad oggi ogni X-Brick raggiunge i 15TB Usable, il sistema complessivo indirizza circa 90TB. Ipotizzando un valore di Efficenza Storage dell’ordine del 5x (per ambienti quali VDI, istanze multiple di DB questi valori possono essere molto maggiori), il “Cluster” XtremIO può indiriccare quasi mezzo PB di dati garantendo latenze inferiori al millisecondo indipendentemente dalla tipologia di workload.


Le future evoluzioni che sono già in Roadmap relativamente alla possibilità di indirizzare ulteriormente maggiore capacità SSD (in termini di nodi Xbrick e di capacità disco) mantenendo sempre attivi i meccanismi di Storage Efficency, permetteranno una rapida espansione all’interno dei Data Center di questa tecnologia per un numero sempre maggiore di Use Cases.

Maurizio



L’approccio alla tematica Data Loss Prevention come soluzione di Risk Management

Per affrontare la tematica Data Loss Prevention,  è fondamentale comprendere con quali tipologie di dati si ha a che fare.
Prima di considerare qualsiasi tecnologia, occorre definire una metodologia, stabilire cosa è sensibile per le diverse business unit (processo) e definire ad alto livello le policy per il trattamento delle informazioni. L’obiettivo numero uno deve essere la consapevolezza del livello di rischio cui si è esposti, quindi operare per ridurlo sistematicamente evitando impatti sul business.

Una valutazione del rischio associato alla perdita di dati deve tener conto di tre fattori: identità dell’utente, azione dell’utente e livello di sensibilità del dato. Attraverso una vista completa su dove risiedono i dati all’interno dell’infrastruttura e come si muovono all’interno e verso l’esterno dell’organizzazione, l’azienda può drasticamente ridurre il rischio associato alla perdita di informazioni sensibili.

I business owner dei dati sensibili ed i responsabili di business unit aziendali rivestono un ruolo fondamentale nella definizione delle policy che regolano l’accesso e l’utilizzo dei dati stessi. A questo scopo sono normalmente effettuate delle interviste one-to-one per definire ad alto livello le politiche di trattamento del dato. La tecnologia DLP rappresenta uno strumento che deve semplificare ed automatizzare questo processo, rendendolo più efficiente, ripetibile e governabile.
Un altro passaggio importante consiste nell’educare gli utenti circa le policy aziendali per il trattamento dei dati sensibili e sul rischio delle loro azioni: la tecnologia DLP concorre a questo processo rendendo l’utente parte della soluzione, educandolo in tempo reale a seguito delle violazioni.
Solo a questo punto, sarà possibile attivare l’enforcement dei controlli tecnologici per ridurre ulteriormente il rischio senza impatti sul business e senza gravare sull’operatività dell’IT.